«La pausa pranzo? È vitale». Secondo Andrea Ghiselli, primo ricercatore dellIstituto nazionale di ricerca alimentare e autore di libri come La dieta mediterranea, abolirla sarebbe un grave errore.
È sbagliato abolire la pausa pranzo?
«Stare a digiuno è pericolosissimo, sia da un punto di vista nutritivo, sia da un punto di vista di rendimento sul lavoro. Quando digiuna lorganismo continua a bruciare energie e prende quel che trova. In più cè il rischio di cali dattenzione».
Quindi sbaglia chi salta il pranzo per «rifarsi» con la cena?
«Ognuno di noi ha bisogno di un tot di energia giornaliera. Ma il fabbisogno giornaliero non può essere assunto in un solo pasto perché il metabolismo ne risente: si rischia di aumentare glicemia e insulina, predisponendo il corpo allobesità».
Ma cosa è meglio mangiare?
«Il pasto ideale è fatto di alimenti a bassa densità calorica: frutta e verdura accompagnate da qualcosa di sostanzioso, come un piatto di pasta, o di carne».
Cosa è meglio evitare, invece, per non abbioccarsi sulla scrivania?
«Più il pasto è ricco di zuccheri, prima insorge la sonnolenza. Dunque è meglio bere solo acqua, ed evitare le bibite e i vini. Meglio evitare anche piatti ricchi di grassi come il cotechino con la polenta. E i dolci. Sì invece al caffè».
Spesso si mangia velocemente. È sbagliato?
«Non è consigliabile, perché per esser più veloci bisogna mangiare cose unte e morbide, come tramezzini o panini con molte salse. E fatto tutti i giorni non va bene. E poi imbroglia il nostro senso di sazietà.
E se non cè tempo?
«Piuttosto che saltare è meglio prendere un gelato, o una merendina ».
Quindi meglio una schifezza che niente?
«Sì, soprattutto per migliorare la produttività».
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