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Attenti, spacciano i fotomontaggi di Silvio

La denuncia dei legali del premier a magistratura e Garante della privacy: c’è chi offre ai giornali foto hard di Arcore, ma si tratta di falsi. E intanto, pur di gettare fango, la stampa di sinistra ripiega su disegni e immagini manipolate

Attenti, spacciano i fotomontaggi di Silvio

Arrivano le foto. Anzi, i foto­montaggi. Sull’argomento le indi­screzioni si susseguono da giorni in una giostra di smentite, mezze smentite, mezze conferme. Il Cava­liere desnudo, Silvio attorniato da ragazze in pose imbarazzanti, Ber­lusconi & le sue girl. E poi ancora, voci e boatos in un carosello inter­minabile. Vero. Verosimile. Falso. Il Fatto spinge sull’acceleratore, il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati nicchia, gli avvocati del Cavaliere mettono le mani avanti: «Attenzione, sono solo foto­montaggi ». Per Bruti Liberati, il do­minus di questa inchiesta, si fa trop­po rumore per niente: «Sono foto irrilevanti o innocenti», ha spiega­to giovedì il magistrato. Insomma, nei faldoni qualche immagine c’è, ma è senza pepe e senza malizia. Un brodino da sbadiglio. Risultato: il tamtam riprende vorticoso.

Il Fat­to titola a tutta pagina Il papi desnu­do e, già che c’è, si porta avanti: ec­co un disegno in cui Berlusconi a petto nudo guarda una provocan­te Ruby, o una simil Ruby, seduta maliziosamente a pochi centime­tri da lui o, forse, sulle sue ginoc­chia. Per il quotidiano della coppia Padellaro-Travaglio il mercato del­le foto è in pieno svolgimento: «Qualcuno - scrivono Gianni Bar­bacetto e Antonella Mascali - si è presentato presso un’agenzia del settore per vendere pochi scatti, ma eloquenti, pretendendo oltre un milione di euro». E ancora: «In una delle foto che intendeva piaz­zare, Berlusconi appare senza ve­stiti circondato da alcune ragazze, in un momento in cui non ci sono atti sessuali espliciti». Ma per i legali del Cavaliere que­ste trattative sono inquinate. Qual­cuno ha avvelenato i pozzi dell’in­formazione: nelle redazioni gire­rebbero patacche su patacche.

Co­sì Niccolò Ghedini e Piero Longo annunciano denuncia alla magi­stratura e al Garante della privacy: «Da più giorni su alcuni quotidiani vengono pubblicate notizie riguar­danti immagini asseritamente ri­prese nei domicili del presidente Berlusconi... Si deve osservare che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ri­tenersi sicuramente e palesemen­te false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni non essendo possi­bile che il presidente Berlusconi si sia mai trovato nelle situazioni de­scritte ». Longo e Ghedini mettono co­munque le mani avanti e ricorda­no che le violazioni della privacy so­no punite dal codice penale. Ma il totofoto impazza. Ci sono i raccon­ti, controversi pure quelli, manca­no le immagini. Qualcuno, è il ra­gionamento che molti fanno, avrà pure scattato delle foto e immorta­lato scene piccanti. Il Fatto sogna «l’impatto mediatico e politico che queste immagini potrebbero ave­re ». E ricorda che in un’intercetta­zione Emilio Fede dice a Nicole Mi­netti di aver pagato 10mila euro a una ragazza per far sparire gli scatti ripresi col telefonino. Insomma, ognuno la mette come gli pare, ma l’ipotesi che ci siano in giro fruttiri­toccati non può essere esclusa. Troppo clamore. Troppi interessi. Troppi attori in gioco. Alle feste di Arcore partecipavano molte perso­ne, qualcuno potrebbe sfruttare il caos e il polverone per piazzare qualche bidone. E c’è anche chi prova a decodifi­care il pensiero di Bruti Liberati: il capo della procura ha definito «irri­levanti » le immagini ma ha aggiun­­to che questa è la situazione «al mo­mento ». Ovvero, oggi, perché la po­li­zia non ha ancora completato il la­voro. E domani? La caccia, anzi il safari, prosegue con tutti i mezzi. E con le manovre di più di un merce­nario.

Le didascalie sono già pron­te. Ecco il racconto di Maria Makdoum, la danzatrice del ven­tre: «Scendemmo in una sala non molto grande... e le due gemelle De Vivo, che erano in pratica in mutan­de e reggiseno, hanno cominciato a ballare in maniera hard, avvici­nandosi al presidente che le tocca­va... ». E poi T.M., l’amica di Nicole Minetti: «Sembra di stare al Baga­glino ma è peggio. Un puttanaio». Sono veritiere queste narrazio­ni? Il bagliore dei flash potrebbe ri­solvere il problema e fornire il jolly a chi aspetta il tonfo del Cavaliere. Ma, si sa, pur di arrivare alla cadu­ta, c’è chi è pronto a tutto. Soprat­tutto, a pagare qualsiasi cifra. Il gio­co si fa sempre più azzardato. E pe­ricoloso. Foto. Disegni. Illustrazio­ni.

E bufale.

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