MilanoA bordo cerano anche undici italiani. E tutti hanno avuto la sensazione che laereo stesse carambolando senza guida sulla pista come una palla di bowling. Poi lo schianto contro la vecchia torre di controllo, trasformata in centrale dei pompieri. Ora allaeroporto di Koh Samui, in Thailandia, si contano i danni, miracolosamente contenuti. Un morto, il pilota dello sfortunato Atr72, 34 feriti, ma solo sette ricoverati in ospedale, nessuno in pericolo di vita. Fra loro due italiani: Mirella Gastaldi, una signora genovese residente a Ginevra, e la figlia undicenne. Il bilancio è tutto sommato limitato per quel che si è visto ieri alle 14.15 ora locale, le 9.15 in Italia.
Le condizioni meteo sono pessime, una tempesta flagella lisola, 480 chilometri a sud di Bangkok, popolarissima fra i turisti stranieri. LAtr della Bangkok Airways, partito 50 minuti prima da Krabi, unaltra meta balneare, scende malamente, quasi in picchiata. Riesce a toccare terra, le ruote slittano, laereo comincia a pattinare sulla pista. «Siamo atterrati troppo veloci - spiega allAnsa Giuseppe Iacovangelo, il marito di Mirella Gastaldi - sentivamo che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Laereo ha pattinato, poi si è inclinato verso sinistra ed è andato a sbattere». Forse il pilota, un veterano con 19 anni di esperienza, ha sbagliato qualcosa.
Come spesso capita in questi disastri, la vita e la morte sono separate da metri se non da centimetri. Le cose peggiori accadono in testa al velivolo: il pilota, Chartchai Pansuwan, muore sul colpo, il copilota resta schiacciato dentro la cabina e viene estratto, vivo, dopo un paio dore; alla fila tre sono seduti i quattro membri della famiglia Iacovangelo. Qui il destino è più clemente, ma con alcune differenze. Il lato sinistro, quello che ha colpito la torretta, è danneggiato, a destra invece i passeggeri sono illesi o quasi. «Nellurto - spiega Iacovangelo - diversi sedili si sono staccati, i finestrini sono andati in pezzi. Io e mio figlio, che ha solo qualche graffietto - prosegue luomo - eravamo a destra e nellurto la porta dalla nostra parte si è aperta e siamo potuti uscire». La moglie Mirella e la figlia invece restano dentro, intrappolate fra le lamiere. Iacovangeli si volta ma non le vede, viene assalito dalla paura, non sa cosa pensare. «Sono stati 45 minuti terribili, non sapevo se erano ancora in vita. I soccorritori sono arrivati subito e hanno dovuto staccare diversi pezzi della fusoliera per entrare. Prima hanno tirato fuori la bambina, poi Mirella che è arrivata allospedale dieci minuti dopo».
La figlia ha solo una ferita superficiale a una gamba, la madre invece ha subito un trauma cranico e ha un ginocchio rotto. Viene immediatamente operata al Bangkok Samui Hospital. «Sono ancora sotto shock - dice poi allAnsa - non so per quanto tempo sono rimasta intrappolata. È stato terribile». Certo, dei nostri connazionali è quella che se lè vista peggio.
Tutti illesi, invece, i passeggeri allineati alla fila undici. «Laereo si è riempito subito di fumo - racconta ora Daniela Sanges, una ragazza di 28 anni che viaggiava con quattro amici napoletani - noi siamo saltati giù dal portellone posteriore senza la scaletta.
I conteggi finali sono quelli di una sciagura solo sfiorata: un morto, il pilota, fra le settantaquattro persone a bordo. E sei feriti: le due italiane e quattro britannici.
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