Augusto Pozzoli
Rispetto per lordinanza del prefetto Lombardi. La scuola araba resta chiusa. I genitori egiziani che ieri mattina si sono riuniti in assemblea nei locali di via Ventura, dopo aver ascoltato la relazione dei responsabili dellassociazione Insieme sui fatti che hanno portato prima allavvio delle lezioni, poi alla loro sospensione, hanno capito la situazione e unanimemente hanno concordato con la linea che si sta seguendo.
«Rispetto per le regole della nostra convivenza ha commentato alla fine Lidia Acerboni, la direttrice della scuola . Così abbiamo fatto sin dallinizio, nonostante le incomprensioni a cui siamo andati incontro. Aspettiamo tutti che i giudici del Tar si pronuncino sullintervento del prefetto. Siamo fiduciosi, perché i nostri legali sostengono senza mezzi termini lillegittimità dellintervento». I bambini nel frattempo non saranno ritirati. Meno di un centinaio di genitori hanno partecipato allassemblea di ieri.
Clima ovviamente depresso, ma composto. Solo un intervento a nome di tutti, in arabo. Per dire, ci ha riferito uninterprete, che tutti avrebbero seguito la linea dettata dai responsabili. «Unaltra prova di responsabilità ha commentato Mahmaoud Othman, il presidente di origine egiziana ma di cittadinanza italiana di Insieme . Ma è chiaro che se noi rispettiamo i nostri doveri, vogliamo anche il rispetto dei nostri diritti. Anche se il nostro progetto di scuola non piace al direttore scolastico Mario Dutto che invece ha sponsorizzato un altro progetto preparato da Paolo Branca, docente della Cattolica, a cui il nostro consolato ha detto di no».
Il sostegno delle autorità diplomatiche del Cairo alla scuola di via Ventura sembra del resto da tempo assodato. Non è un caso che nei giorni scorsi lambasciatore egiziano ha preso contato con i ministri degli esteri, degli interni e della pubblica istruzione per cercare una via duscita dopo il veto, sia pur provvisorio, del prefetto di Milano a svolgere le lezioni nella scuola di Lambrate. E questa mattina sarà a Milano, a un convegno in programma allIstituto dei ciechi di via Vivaio, il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico. «La incontrerò dice Marilena Adamo, capogruppo dellUlivo a Palazzo Marino per sottoporle tutta la documentazione sulla vicenda. Per dirle che deve convincere il ministro a fare un passo per sbloccare una situazione in cui più di cento minori sono stati privati del diritto di studiare». Dal canto suo lassessore comunale alleducazione Mariolina Moioli ha smentito di aver rifiutato un incontro con i responsabili di Insieme. «Sono pronta a dialogare ha detto in qualsiasi momento».
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