Paolo Stefanato
da Milano
È ufficiale: il commissario straordinario di Parmalat, Enrico Bondi, dopo la cessione di Last minute tour a Filo diretto, ha venduto il resto di Parmatour a due diversi acquirenti, il tour operator «I Grandi Viaggi», dal 1998 quotato in Piazza Affari, e al gruppo alberghiero Aurum gestioni di Napoli. Nei giorni scorsi Bondi aveva dato il proprio parere favorevole allofferta al Comitato di sorveglianza, ottenendo dal ministero delle Attività produttive lautorizzazione a vendere. Il preliminare sarà sottoscritto entro il 15 ottobre, la chiusura è prevista per metà dicembre.
Bondi incasserà 47 milioni, 14 a carico de «I Grandi Viaggi» (12,5 in contanti, con ricorso a liquidità propria, 1,5 con laccollo di debiti) e 30 a carico di Aurum; questultima acquista cinque strutture ricettive in Italia (due in Sicilia e tre in Calabria), proprietà immobiliare compresa: di qui il prezzo.
«I Grandi Viaggi» acquista lHotel Relais des Alpes di Madonna di Campiglio e due diverse società alle Maldive e a Zanzibar, che controllano due villaggi alle Maldive, due alle Seychelles e uno a Zanzibar (in gestione-concessione). In tutto, 246 camere che si aggiungono alle 1.885 già possedute. Il gruppo, oggi specializzato nelle vacanze in Italia, con ununica struttura allestero (Kenia), grazie alloperazione raggiunge un importante obiettivo strategico: quello di equilibrare lattività, che ora si configura più internazionale (sette strutture in Italia, sei allestero), destagionalizzando il prodotto e dando ossigeno ai periodi invernali, oggi pressoché inoperosi. Nella fase immediatamente successiva allacquisto, è previsto che le strutture siano oggetto di investimenti per un adeguamento agli standard di qualità de «I Grandi Viaggi».
Questultima acquista anche lattività di tour operating di Parmatour e la rete di 32 agenzie di viaggi. Non si sa, per ora, che futuro avranno i marchi, se saranno o meno mantenuti: Vacanze per i villaggi, Comitours, Going e Chiariva per i «pacchetti».
«I Grandi Viaggi» è una solida società dimpronta familiare, della quale la famiglia del presidente Luigi Clementi possiede saldamente il 53,6%. Il fatturato del 2004 è stato di 93,6 milioni di euro, con un utile netto di 4,4 (più 16%). Gli ultimi dati sono quelli del terzo trimestre 2005 (chiuso il 31 luglio; lesercizio termina il 31 ottobre): ricavi a 31,5 milioni (più 8,4%), utile a 3,4 (più 21%).
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