Politica

Attrici, comici e vedove: chi entra in Parlamento

Bocciati Pippo Franco e Vittorio Cecchi Gori. Conquistano un seggio il fratello di Pecoraro Scanio, lady Bassolino e Rosa Calipari

Paolo Bracalini

da Milano

Per alcuni lo scranno è certo, per altri probabile, dipenderà dalle scelte dei partiti per gli ultimi seggi in ballo, per altri ancora rimarrà solo qualche manifesto appeso al muro. Oltre a Vladimir Luxuria e Francesco Caruso, «outsider» a seggio blindato eletti come capilista, ci sono altri outsider che hanno tentato il colpo. Cantanti, soubrette, giornalisti, attori, figli, fratelli e vedove. Ad alcuni è andata bene, ad altri meno. Come a Vittorio Cecchi Gori, capolista al Senato in Lazio con il Movimento dell’autonomia di Lombardo (e Lega Nord), non entrerà a palazzo Madama. Cecchi Gori, capolista della Lega Nord al Senato in Lazio rimarrà fuori da Palazzo Madama. Escluso anche Pippo Franco, capolista al Senato in Lazio per Dc-Psi, che ha pagato le percentuali da zerovirgola del suo partito.
Tra i molti parenti nelle liste, va bene a Sabina Rossa, la figlia dell’operaio Guido Rossa, ucciso dalle Br nel 1979 a Genova, eletta al Senato con i Ds in Liguria. In Calabria, un seggio con i Ds per Rosa Villecco, vedova del dirigente del Sismi Nicola Calipari ucciso in Irak, nessuno invece per la vedova Fortugno, Maria Grazia Laganà, moglie del vicepresidente del Consiglio regionale ucciso dalla ’ndrangheta, candidata dall’Ulivo. In Campania tra i cinque eletti Ds c’è anche la moglie di Bassolino Annamaria Carloni mentre il seggio campano dei Verdi-Pdci per Palazzo madama va a Marco Pecoraro Scanio, assessore alla Provincia di Salerno, calciatore e soprattutto fratello del più noto Alfonso.
Gli «stranieri». L’ex modella guineiana Aminata Fofana, candidata numero 4 nella lista dei Verdi in Lazio, non compare nell’elenco ufficiale degli eletti alla Camera. «È la seconda dei non eletti», spiegano però dal Sole che ride, lasciando intravedere qualche spiraglio per la cantante nipote di uno sciamano. «Onoratissima» del nuovo ruolo e «orgogliosissima» di poter rappresentare tutto il Friuli Venezia Giulia in Parlamento è Manuela Di Centa, l’ex olimpionica di sci, «regina di Lillehammer», stata eletta deputato in Friuli Venezia Giulia con Forza Italia. Mara Carfagna, presentatrice tv eletta nelle liste di Forza Italia, annuncia iniziative per giovani e donne, prima di tutto «un disegno di legge per aiuti alle ragazze madri». Eletta anche Franca Rame, moglie di Dario Fo, nella lista di Antonio Di Pietro.
Tra i banchi del centrosinistra debuttano due deputati di fede islamica, entrambi giornalisti: il palestinese Alì Rashid (eletto in Umbria con Rifondazione) e Khaled Fouad Allam, la firma di Repubblica (eletto in Puglia con l’Ulivo). Simboliche e quindi già messe in conto le bocciature di nomi conosciuti con la Rosa nel Pugno: esclusa la ballerina Oriella Dorella (candidata al Senato in Lombardia) e il regista Marco Bellocchio (al Senato in Piemonte).

Passaggio quasi automatico per molti giornalisti: conquistano un seggio l’ex direttore del Riformista Antonio Polito (Margherita), l’ex del Messaggero Paolo Gambescia (Ds-Margherita) e l’ex vicedirettore del Tg1 Francesco Pionati (Udc).

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