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"Un porto ora". E l'Ong sfida l'Italia ed entra in acque territoriali

La nave umanitaria battente bandiera tedesca è entrata nelle acque italiane, dirigendosi verso Lampedusa. Poi l'inversione di rotta: dall'Italia nessun via libera allo sbarco dei migranti

"Un porto ora". E la Louise Michel sfida l'Italia ed entra in acque territoriali

La nave coi migranti a bordo ha puntato dritto verso Lampedusa. Probabilmente senza alcun ok all'attracco. L'imbarcazione Louise Michel, battente bandiera tedesca, ha fatto ingresso nelle acque territoriali italiane e si è avvicinata alle nostre coste con l'intenzione di far sbarcare i propri passeggeri. Nel caso specifico si tratta di una trentina di persone tratte in salvo nelle scorse ore, alle quali si potrebbe aggiungere il carico di 261 profughi accolti sulla nave Humanity1, che invece si trova al largo delle coste catanesi.

"Abbiamo bisogno di un porto ora", avrebbero chiesto gli attivisti delle Ong, mettendosi in contatto con le capitanerie italiana e spagnola. Ma non è chiaro se l'iniziativa si stata spontanea (dunque, non autorizzata) o meno. Sta di fatto che la Louise Michel si è progressivamente avvicinata all'Italia: secondo quanto documentano i tracciati marittimi del sito Vessel finder, la nave umanitaria finanziata dall'artista Banksy (che l'ha pure decorata con estintore) ha tentato di accostarsi Lampedusa. Seguendo i movimenti in mare, tuttavia, la prua della Louise Michel ha in un secondo momento invertito la rotta e si è diretta nuovamente verso le acque internazionali, effettivamente raggiunte. Segno - supponiamo - che dall'Italia non fosse arrivato alcun semaforo verde. Poi però l'ulteriore cambio di direzione e di nuovo l'ingresso nell'area di pertinenza italiana. Avanti e indietro.

Nelle scorse ore, a intercettare nelle acque internazionali un gommone sovraccarico di migranti era stato proprio l'equipaggio della Louise Michel, che aveva distribuito ai naufraghi giubbotti di salvataggio, acqua e cibo in attesa dell'arrivo dell'Humanity1, giunta a distanza di qualche ora. "Dopo diverse ore di attesa per il coordinamento da parte dei centri di coordinamento dei soccorsi", i comandanti delle due navi hanno deciso in tarda serata di portare a bordo dell'Humanity 1 tutti i soccorsi della Louise Michel. "La nostra nave di soccorso più grande dispone di migliori strutture mediche a bordo e offre maggiore protezione dalle condizioni climatiche fredde", spiegano dall'ong tedesca.

La Humanity1, lo ricordiamo, era già stata al centro di un braccio di ferro con le autorità italiane. Un recente provvedimento firmato dal Viminale vincola le navi Ong a far sbarcare in Italia solo i soggetti ritenuti fragili. Dopo l'identificazione di questi ultimi, attraverso un apposito triage, l'imbarcazione è tenuta a ritornare nelle acque internazionali con il restante equipaggio a bordo. Una volta entrare nelle nostre acque, però, i natanti delle organizzazioni umanitarie ben difficilmente seguono tale procedura.

Così era accaduto anche con la Humanity1, alla quale era stato poi concesso lo sbarco di tutti i migranti trasportati.

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