Adesso spiegateci questo, le Olimpiadi per trans e Meloni: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la libertà di stampa, Giovanni Toti può tornare libero e David Ermini

Adesso spiegateci questo, le Olimpiadi per trans e Meloni: quindi, oggi...

- Vi leggo l’incipit del comunicato del Cdr di Repubblica in merito alla bufala dell’informazione sotto attacco in Italia. Parliamo del dossier rilanciato da alcuni giornali e scritto sulla base delle informazioni fornite dagli stessi giornali (immaginate l’imparzialità…). “In modo tanto puerile quanto confuso, la Presidente del Consiglio continua ad evitare di rispondere nel merito delle osservazioni sollevate dal rapporto sullo Stato di diritto dalla Commissione europea, ritenendo più utile abbandonarsi a considerazioni sul ruolo di Repubblica e, più in generale di quella parte dell'informazione italiana non politicamente arruolata". Quindi fatemi capire: se di mestiere fai il giornalista ma sei di centrodestra, tipo il sottoscritto, automaticamente diventi “arruolato”? Non solo è offensivo, ma pure denigratorio. Che dite: quereliamo il Cdr di Repubblica?

- Oh, va bene piagnucolare e lamentarsi. Ma non è che con ‘sta storia degli arbitraggi alle Olimpiadi stiamo un po’ esagerando? Pare quasi che, nel più tipico dei comportamenti italiani, anziché (pre)occuparsi di vincere preferiamo buttarla in caciara in stile bar sport.

- Tanto di cappello a Filippo Macchi il quale, dopo aver perso all’ultima stoccata l’oro olimpico, e dopo aver giustamente mostrato sorpresa di fronte alle decisioni dell’arbitro, a mente fredda rimette a posto il Coni e tutti gli scandalizzati di professione: “Ne ho sentite di ogni, ‘Ti hanno derubato’, ‘Scandaloso’. Ma la decisioni arbitrali vanno rispettate sempre” altrimenti si finisce solo col crearsi alibi. Bravo.

- Secondo la procura di Genova, dopo le dimissioni da presidente, adesso Giovanni Toti può tornare a casa. Parere positivo all’istanza di revoca dei domiciliari. Il ricatto (“o ti dimetti o ti lascio imprigionato”) prende corpo. E va a segno. Che brutta pagina per l’Italia.

- Il caso David Ermini è da sbellicarsi. Riassunto: la società di Aldo Spinelli (presunto corruttore) affida la sua holding all'ex vice-presidente del Csm che tra le altre cose è anche membro della direzione del Partito Democratico, cioè quelli che l'altro ieri erano in piazza per chiedere a Toti (presunto corrotto) di mollare la poltrona visti i guai giudiziari. L'imbarazzo dem era palpabile. E infatti Orlando aveva chiesto ad Ermini un passo indietro. Lui l'ha fatto, ma mollando la direzione e restando sulla poltrona della holding Spinelli (visto il salario: fa bene). Qui occorre fare due ragionamenti. Il primo riguarda ciò che appare all'esterno, diciamo "il messaggio" che ne arriva al mondo dell'imprenditoria: se i guai vuoi evitare, affidati a uno del Pd e magari che abbia avuto a che fare coi magistrati. Il secondo riguarda invece il partito di Elly Schlein: con che faccia possono candidarsi a "cambiare la Liguria", come dicono, se sullo Yacht di Spinelli ci salivano anche loro e a capo della società oggi c'è un loro pezzo grosso?

- Storica foto sul podio alle Olimpiadi tra atleti della Nord Corea e della Sud Corea. È la forza dello sport. Cambierà qualcosa a livello politico? Difficile. Però sognare non nuoce alla salute.

- Ho letto con interesse anche il comunicato del Cdr della Stampa che, dopo gli articoli di questo Giornale, denunciava il “vergognoso attacco a Ilario Lombardo” e “le liste di proscrizione”. La “vergognosa” e “sbilenca” operazione starebbe nel fatto di aver fatto notare che dietro al report di cui tanto si parla ci sono dei “giornalisti anti-meloni”, in alcuni casi gli stessi che poi hanno rilanciato il dossier sui loro giornali. Insomma: pura cronaca, spacciata però per dossieraggio. La cosa farebbe ridere di per sé già così, se non fosse che oggi su Repubblica - quotidiano del gruppo Gedi, lo stesso della Stampa - è stata pubblicata una paginata in cui si indicano nomi e cognomi di giornalisti “legati alla premier Meloni” e nominati in Rai. Ci sono anche le foto, tipo schedatura. Domanda, cari collegi stampisti: non è anche questa una “lista di proscrizione”? Oppure il discorso vale solo per noi? Il direttore Malaguti si scandalizzava perché Lombardo è stato “preso di mira con nome e cognome”. E il povero Chiocci, allora? Se indicare una i cronisti "nemici del governo" è sbagliato, allo stesso modo dovrebbe essere mettere all'indice i presunti "amici del governo". Perché li fa passare per schiavi. Se aveste un minimo di vergogna, ma dubito l’abbiate, domani fareste un comunicato stampa per difendere anche Chiocci, Foa, Corsini e compagnia cantante. Chiediamo troppo?

- Il governo protesta contro l’autorizzazione a gareggiare sul ring concessa dal Cio ad una atleta con livelli di testosterone elevati. Qualcuno sostiene che il problema sia la mancata sicurezza per la nostra Angela Carini, che rischia di essere massacrata di botte "da un uomo", ma non è tanto questo il punto. A dire il vero, pare paradossale anche solo discutere di “livelli ormonali” e di mancato allineamento tra i parametri internazionali. Il senso comune ci spiega che un uomo gareggia contro un uomo e una donna contro una donna. Fine. Senza miscugli o livelli testosteronici. Vale per la boxe così come per l’atletica, ma pure per il curling e la carabina se volete. Esistono situazioni particolari, come il caso della boxeur algerina (che secondo alcuni non sarebbe 'trans', forse 'intersex' con livelli troppo alti di testosterone e secondo altri invece avrebbe cromosomi XY)? Sì, certo. Ma allora forse dovremmo discutere sulla possibilità di inserire un'altra categoria oltre alle competizioni maschili e femminili.

Non è una proposta, e forse potrebbe essere degradante: solo una riflessione. L'unica cosa certa è che occorre difendere un principio, che magari non sarà applicabile a questo caso ma resta sacrosanto: le donne hanno il diritto di gareggiare solo contro altre donne.

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