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Un'altra toga a gamba tesa sul governo: sospeso il decreto sulle droghe

Dopo il ricorso presentato dall'associazione Imprenditori Canapa Italia il Tar del Lazio ha deciso di sospendere il decreto, almeno fino al prossimo 24 ottobre

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Dopo la stretta di questa estate nei confronti della cannabis light, il Tar del Lazio ha deciso di sospendere il decreto del governo emanato ad agosto. Tutto resta fermo, dunque, almeno fino all'udienza fissata per il prossimo 24 ottobre, quando si entrerà meglio nel merito della vicenda.

Il Tar ha accolto il ricorso

La sospensione del decreto del ministero della Salute, pubblicato lo scorso 7 agosto, arriva dopo il ricorso presentato dall'associazione Imprenditori Canapa Italia (Ici), che si sono rivolti al tribunale amministrativo proprio a seguito del provvedimento dell'esecutivo. Secondo il decreto, infatti, composizioni per somministrazione orale di cannabidiolo ricavato dalla cannabis devono essere inserite nell'elenco dei medicinali. Ciò, ovviamente, comporta che tali prodotti non possono più essere commercializzati dai negozi. Questa la ragione che ha spinto l'Ici a presentare ricorso.

Come si legge nel comunicato ufficiale (qui) riportato dall'associazione, il Tar del Lazio ha sospeso il decreto in data 3 ottobre 2023. "Con l'anzidetto ricorso è stata denunciata l'illegittimità del DM del 7.8.23 in quanto, tra le altre cose, l'inserimento dei composti ad uso orale a base di CBD nella tabella dei medicinali ivi stabilito è stato disposto i) senza la previa adozione del parere del Consiglio Superiore di Sanità, richiesto dalla vigente normativa e, già nel 2020, ritenuto necessario dal Ministero della Salute, che aveva sospeso l’inserimento in tabella delle suddette composizioni in attesa di ulteriori approfondimenti tecnico scientifici; ii) senza che sia stato chiarito dalle preposte autorità se gli effetti del cannabidiolo varino con la percentuale di utilizzo", comunica l'Ici.

L'associazione ha inoltre fatto presente che con l'entrata in vigore del decreto ci sono stati accertamenti e ispezioni nei negozi e ad alcuni operatori economici è stata contestata la violazione della legge sugli stupefacenti, con tanto di sequestro dei prodotti.

La scelta del governo

Nell'emanare il decreto, il governo ha cercato di dare una regolamentazione all'impiego della cosiddetta cannabis light, almeno per quanto concerne le composizioni a uso orale. A motivare questa decisione, anche il fatto che Aifa stava valutando una richiesta di autorizzazione all'avvio della commercializzazione di un medicinale.

Da qui la necessità di inserire il CBD nella lista dei medicinali.

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