Giù la maschera

"Cara Giulia"

Cara Giulia, scusaci se ti diamo del tu e usiamo il titolo del libro che ti ha dedicato tuo padre è stato appena annunciato

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Cara Giulia, scusaci se ti diamo del tu e usiamo il titolo del libro che ti ha dedicato tuo padre è stato appena annunciato: uscirà il 5 marzo , ma ci sembra quasi di conoscerti, tanto abbiamo letto di te da quell'11 novembre in cui sei stata uccisa dal tuo ex fidanzato, Filippo Turetta. Subito sei diventata un simbolo della violenza sulle donne. La tua morte ha superato la cronaca e si è trasformata in un caso mediatico che ha toccato nel profondo tutti noi. Ha acceso i riflettori sui femminicidi e scatenato accuse contro il patriarcato. Alcuni si sono sentiti in colpa, altri offesi. Tutti ti hanno pianto. Ma non tutti hanno capito la tua famiglia. La ribalta presa da tua sorella. Il presenzialismo della nonna-scrittrice. I funerali in diretta. Il discorso di Gino Cecchettin letto nelle scuole. Le comparsate tv. Il contratto con l'agenzia di comunicazione. La laurea alla memoria. E adesso il libro in cui tuo padre racconterà tutto di te. Sui social ironizzano già: seguirà il film? La serie tv? La presentazione da Fabio Fazio?

Scusaci, Cara Giulia. Nessuno può decidere in quali modi una famiglia può vivere un lutto. Sono dolori che comunque non passano. Tu non hai colpe. Ma - se ce lo permetti - ci sembra che sia tutto «troppo». Troppe cose, in troppo poco tempo. Forse serviranno ad abbattere questo benedetto patriarcato, ma non siamo sicuri servano alla tua memoria.

Riposa se puoi, se te lo lasciano fare in pace.

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