Corteo pro Pal alla Sapienza: occupata la facoltà di Scienze politiche

Petardi e vernice contro il rettorato: "Stop agli accordi con Israele". Meloni: "Problemi con figli di papà dei centri sociali"

Corteo pro Pal alla Sapienza: occupata la facoltà di Scienze politiche
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Corteo pro Pal alla Sapienza di Roma, scatta l'occupazione. "Blocchiamo tutto, noi la guerra non la vogliamo": questo il motto degli studenti che, insieme ai movimenti Cambiare Rotta e a diversi collettivi universitari, hanno invaso la sede di Scienze politiche e bloccato le lezioni. Al termine del corteo studentesco che ha attraversato la città universitaria, passando in varie facoltà e dipartimenti, gli attivisti hanno calato una grande bandiera palestinese sull'ateneo romano e hanno intenzione di proseguire la dimostrazione.

Secondo quanto confermato da fonti qualificate, Il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha sentito telefonicamente la rettrice Antonella Polimeni per essere informata direttamente su quanto sta accadendo nell'ateneo romano. La titolare del Miur ha ribadito la volontà di intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che i responsabili di danneggiamenti o imbrattamenti si facciano carico dei costi di ripristino e pulizia. Tranchant il commento del primo ministro Giorgia Meloni: "Anche oggi le nostre forze dell’ordine devono perdere tempo con questi figli di papà dei centri sociali che stanno creando problemi all’Università La Sapienza. Hanno sostituto la bandiera dell’Europa con quella della Palestina, a sinistra ci sarà un cortocircuito…" il suo intervento a Lamezia Terme al comizio del centrodestra a sostegno del governatore uscente della Calabria, Roberto Occhiuto, in vista delle elezioni regionali.

Prima dell'occupazione di Scienze politiche, gli studenti pro Pal hanno lanciato petardi, fumogeni e vernice contro l'ingresso del rettorato. Nel mirino è finita la rettrice Polimeni. "Siamo fuori al rettorato", il coro dei presenti. E ancora: "Rettrice strappa gli accordi con Israele". Nel corso della manifestazione sono state interrotte numerose lezioni con il mantra "contro il genocidio a Gaza e contorno gli accordi con Israele. Per la Flotilla". Tra gli slogan più urlati "più armi meno bombe, free Palestine". Oppure: "Tutto il mondo detesta Israele". Ma non solo: gli studenti hanno bruciato i manifesti con scritte sopra le sigle delle aziende e delle partnership dell'università, come Leonardo. Non è mancato un attacco al governo, definito "assassino" e "complice del genocidio". Nel piazzale Minerva dell'Università, gli studenti della Sapienza hanno appeso uno striscione con un messaggio ben preciso: “Se bloccano la Flotilla blocchiamo tutto. Stop accordi con Israele”. La missione filo-Gaza è stata omaggiata con slogan e cori, così gli organizzatori: "Gli studenti della Sapienza pretendono la fine degli accordi con Israele e sono con i compagni che stanno arrivando a Gaza, Palestina libera”.

"È appena iniziata l'occupazione della Facoltà di Scienze Politiche da parte di studentesse e studenti della Sapienza per denunciare il genocidio in corso in Palestina e mostrare il proprio sostegno alla Global Sumud Flotilla. Come Unione degli Universitari siamo qui, in Sapienza, per raccogliere e rilanciare questa spinta alla mobilitazione: da oggi parte una nuova fase di iniziative in tutti gli atenei, con assemblee, occupazioni e azioni politiche che metteranno al centro la necessità di una posizione netta e non negoziabile delle università italiane al fianco del popolo palestinese": così in una nota gli studenti dell'Udu, l'Unione degli universitari che hanno dato vita all'iniziativa di oggi con Cambiare Rotta e altre sigle. "Quello che accade a Gaza è un crimine contro l'umanità. Non possiamo più accettare il silenzio, né la retorica della neutralità. Le nostre università devono rompere ogni collaborazione con istituzioni accademiche israeliane complici del genocidio, e schierarsi dalla parte della giustizia e dei diritti umani" si legge ancora: "La mobilitazione che oggi si esprime alla Sapienza è solo l'inizio: nei prossimi giorni in tutta Italia animeremo gli spazi universitari, rifiutando l'indifferenza e rivendicando un sapere libero, critico, decolonizzato. Sosteniamo la Global Sumud Flotilla e ogni forma di resistenza nonviolenta che si opponga al blocco criminale su Gaza.

Come studenti e studentesse, sentiamo il dovere di agire, di organizzarci, di alzare la voce. Quella che oggi parte da Roma è una chiamata alla mobilitazione per tutta la comunità universitaria: è tempo di prendere posizione!".

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