
Cristian Totti, figlio dell’ex capitano giallorosso Francesco Totti e di Ilary Blasi, ha deciso di lasciare il calcio giocato a soli 19 anni. Un addio che, sebbene precoce, è il risultato di una riflessione personale e familiare, maturata dopo mesi difficili e una carriera giovanile segnata da pressioni e critiche.
Fine carriera, ma non l’addio al pallone
Dopo essersi svincolato dall’Olbia, squadra militante in Serie D dove ha collezionato appena sei presenze, Cristian ha scelto di non proseguire la carriera da calciatore. Tuttavia, non ha alcuna intenzione di allontanarsi dal mondo del calcio: si occuperà ora di scoprire e formare nuovi talenti nella Totti Soccer School, la scuola calcio fondata da suo padre e oggi gestita dallo zio Riccardo. Lavorerà accanto al direttore generale Claudio D’Ulisse, con l’obiettivo di portare avanti la tradizione calcistica di famiglia, ma in una nuova veste: quella di talent scout e formatore di giovani promesse.
Il peso del cognome Totti
La decisione di Cristian non è arrivata a sorpresa per molti. La pressione mediatica legata al suo cognome lo ha accompagnato sin dai primi passi sul campo. L’essere “figlio di Totti” ha inevitabilmente influenzato giudizi e aspettative. Negli ultimi mesi, inoltre, è stato bersaglio di critiche online, soprattutto dopo la diffusione di un video sui social che ha alimentato commenti negativi sul suo stato di forma.
Il rammarico di Marco Amelia
Tra i primi a commentare l’addio di Cristian al calcio c’è Marco Amelia, ex portiere della Nazionale e suo allenatore all’Olbia. "Ho sempre creduto in lui – ha dichiarato a La Nuova – per me avrebbe potuto avere una buonissima carriera tra Serie C e Serie B". Amelia ha sottolineato come le capacità tecniche e tattiche di Cristian fossero evidenti, ma anche come il peso del cognome abbia condizionato ogni valutazione. "Essere il figlio di Totti ha inciso. C’era troppa pressione", ha ammesso.
Un nuovo capitolo
Cristian Totti chiude così una parentesi importante della sua vita, ma lo fa senza rinunciare alla sua passione.
Il calcio resta la sua strada, ma con un nuovo obiettivo: aiutare altri giovani a trovare il proprio posto nel mondo del pallone, forse lontano dai riflettori, ma con la stessa dedizione.