Crudeltà a San Severino, due cani massacrati con colpi di martello alla testa

I due animali sono stati ritrovati a circa due ore di distanza l’uno dall’altro, entrambi con una profonda ferita alla testa. Si ipotizza un collegamento tra i due episodi

Uno dei due cani feriti gravemente (fonte Social)
Uno dei due cani feriti gravemente (fonte Social)
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Due cani sono stati trovati gravemente feriti alla testa, a circa due ore di distanza l’uno dall’altro. Il ritrovamento è avvenuto nella stessa zona, un dettaglio che fa pensare a un collegamento tra i due episodi. Gli indizi raccolti finora fanno ipotizzare che dietro agli attacchi possa esserci la stessa mano. Il responsabile, ancora ignoto, avrebbe agito con estrema violenza e crudeltà, prendendo di mira animali indifesi. Secondo una prima analisi, l’oggetto usato per colpire i cani potrebbe essere stato un martello.

Il fatto

La terribile azione sarebbe accaduta martedì a Mercato San Severino, in provincia di Salerno. La segnalazione "è arrivata da una volontaria della zona", come spiega Anna Vicinanza, avvocata della Lega del cane, l'associazione intervenuta appena ricevuta la notizia. "I due cuccioli sono stati portati al canile sanitario dell'Asl di via Lavinaio, gravemente feriti. Medici e operatori sanitari si sono trovati di fronte a una scena agghiacciante. I due animali erano in fin di vita con la testa spaccata, già ricoperta di insetti, tra sangue e piaghe". Nonostante le cure uno dei due non ce l'ha fatta.

La mobilitazione

Un atto di violenza brutale, compiuto da un autore ancora ignoto. Di fronte a una vicenda tanto grave quanto oscura, la legale dell’associazione si è attivata immediatamente, chiedendo con forza l’intervento delle istituzioni. "Ho inviato al comune, al comandante della polizia municipale e alla stazione dei carabinieri forestali una richiesta di intervento urgente per presunto atto di crudeltà, sollecitando che venga fatto un sopralluogo e sia aperta un'indagine. Vanno fatti dei riscontri, anche perché uno dei due cani, morto poco dopo l'intervento dei veterinari, era provvisto di microchip. L'altro, ancora vivo, non ha nessun detentore, quantomeno sulla carta".

A interessarsi alla vicenda anche Francesco Emilio Borrelli, parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra: "Chi compie simili gesti non è solo un pericolo per gli animali, ma anche per la società. Chi è capace di ridurre così un cane è capace di tutto. Non bastano le sanzioni amministrative, serve il carcere. E soprattutto serve una presa di coscienza collettiva. Non possiamo voltarci dall’altra parte".

Un registro nazionale

Il parlamentare evidenzia l'urgenza di

istituire un registro nazionale dei maltrattatori di animali e di potenziare i presidi veterinari sul territorio. "Gli animali non sono oggetti, sono esseri senzienti e devono essere tutelati come tali" afferma.

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