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E Sala pensa solo ai fascisti

Per quanto tempo il Comune, la sinistra e l'intellighenzia che piace alla gente che piace potranno ignorare una parola che ormai, purtroppo, insegue come un epiteto fisso Milano: sicurezza

 E Sala pensa solo ai fascisti
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Fino a quando faranno finta di niente? Per quanto tempo il Comune, la sinistra e l'intellighenzia che piace alla gente che piace potranno ignorare una parola che ormai, purtroppo, insegue come un epiteto fisso Milano: sicurezza. Mancanza di, ovviamente. Dagli scippi in centro alle bande di maranza; dallo spaccio ormai glovizzato - cioè normalizzato e diffuso ovunque - all'incubo delle molestie sessuali.

Come quella che si è consumata ieri fuori dalla metropolitana. E torniamo alle nove lettere innominabili di cui sopra. Guai a pronunciarle che poi, magari, ci guadagna mezzo punto percentuale la destra e (incidentalmente) magari ci guadagnano pure i cittadini. E quindi Giuseppe Sala continua imperterrito a tracciare piste ciclabili inutili e dannose, a occuparsi ossessivamente di diritti Lgbt come se fosse presidente dell'Arcigay, a bersagliare di multe i cittadini (2mila al giorno). E, la settimana scorsa, con audace sprezzo del ridicolo, ha detto che «le strade sono piene di fascisti». Testuale.

Ecco le priorità di un sindaco marziano. Perché le strade di Milano sono popolate da tutt'altro tipo di problemi: ladri, stupratori, delinquenti comuni, clandestini. Ma è più facile combattere i fantasmi che i problemi reali.

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