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"Farò il monaco sui monti": l'addio dello chef stellato Pietro Leemann

Dopo quattro anni dall'annuncio, il grande chef stellato Pietro Leemann, lascia il suo ristorante vegetariano "Joia" per fondare una comunità spirituale in Svizzera

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Accompagnerà ancora per un anno i suoi due sous chef Sauro Ricci e Raffaele Minghini che hanno rilevato il ristorante Joia e si stanno preparando a condurlo in autonomia - è il primo ristorante vegetariano europeo a ricevere la stella Michelin - e dal 2025 Pietro Leemann si trasferirà definitivamente in un luogo al quale sta lavorando da tempo, una "comunità spirituale" in Svizzera vicino alla località Centovalli, a 900 metri di quota, dove vivrà da monaco krishnaita.

Il ritiro spirituale

Sarà in questo modo "dolce" che si ritirerà, come aveva annunciato già quattro anni fa il suo addio alla grande cucina: "Sto pianificando la mia scomparsa, il mio ritiro nella foresta" ma questo non significherà che la lascerà totalemente, come ha spiegato nell'intervista di oggi sul Corriere, raccontando il percorso che l'ha portato a questa decisione.

La sua scelta di vita

"Sono già monaco in città, presto sarò monaco nella comunità, Raxa. Un monaco è una persona che ha fatto delle scelte ascetiche: io vivo già secondo i principi della libertà della mia religione, e cioè sono vegetariano, non bevo alcolici, non consumo droghe, non consumo bevande eccitanti come il caffè, non gioco d’azzardo e trasformo l’energia sessuale in energia spirituale, in una forma d’amore più alta. Vivrò allo stesso modo, ma all’interno di una comunità, insieme alla mia compagna Rachele e ad altre persone che stanno lavorando al progetto. Siamo un gruppo internazionale", ha spiegato.

Un nuovo lavoro e il "vecchio amore"

Nella nuova struttura Leemann, che vivrà seguendo alcune regole spirituali, ma non lascerà comunque il grande amore per la cucina e la preparazione dei piatti: "La comunità sarà aperta al mondo e alle altre religioni. Chiunque potrà venire, meditare e pregare con noi, restare un giorno, o sei mesi, oppure per sempre. Apriremo due ristoranti: uno più semplice, una cucina vegetariana di montagna, e uno più “alto” all’interno del tempio, dove si farà una vera e propria “cucina dei templi”. Qui il cibo verrà accompagnato da un’esperienza, da un insegnamento, da una ritualità".

L'attenzione "secondo natura"

I cibi che verranno serviti saranno tutti biologici, la maggior parte coltivati proprio nel villaggio o raccolti nella vicinanze. Così come semplice sarà la realizzazione dei piatti: "Il cibo sarà focale a Raxa, perché è un viatico per la trascendenza, cioè il collegamento con Dio attraverso la meditazione. Il cibo sarà il più semplice possibile i gusti molto puliti, l’utilizzo di spezie ed erbe aromatiche avrà uno scopo, come nell’Ayurveda. I visitatori potranno visitare la fattoria dove sono presenti mucche da latte che partoriranno secondo natura solo ogni 5 o 6 anni".

Anche il sostentamento della comunità sarà etico e arriverà dall'affitto delle camere agli ospiti, dai due ristoranti e dai prodotti che verranno venduti in loco, come il negozio biologico Biosfera, aperto con la figlia Vera a Locarno. Il tutto formerà una fondazione non a scopo di lucro e tutti i proventi serviranno a sostenere la vita del villaggio.

Il cambiamento

Un percorso lungo quello di Leemann, che lo ha spiegato raccontando di essere entrato in una nuova fase di vita: "Il 'Joia' era un business, ora porto la mia conoscenza al servizio di uno scopo spirituale. Raxa in sanscrito vuol dire “autenticità”, ma anche “dharma”, ordine cosmoetico. Sarà un villaggio amico della natura, degli animali, delle persone. Il fondamento sarà il rispetto e l’intenzione di insegnare ad altre persone la meditazione, lo yoga, le pratiche per togliere orpelli e sovrastrutture e provare a connettersi con la parte più profonda, e amorevole, di noi stessi".

Rigenerare le energie vitali

"Viviamo in una società -dice ancora - che ci prende molte energie e ce ne lascia poche per stare dentro di noi: in realtà sarebbe quello introspettivo, intimo, il nostro stato originale. In comunità mediteremo dalle 4 del mattino, per diverse ore: attraverso la preghiera e la recitazione dei mantra si vincono i condizionamenti che ci costringono ad agire come non desideriamo. Così ci si collega a Dio. È esattamente quello che diceva Dante: il moto d’amore, la comunione amorevole verso ogni essere".

Il "Joia" continuerà il suo percorso

Il suo ristorante stellato continuerà comunque ad esistere portato avanti da Sauro e Raffaele: "Saranno una linfa nuova, io appartengo a un’altra generazione.

Continueranno a cucinare cibo vegetariano rispettoso, buono, riconoscibile, goloso, avvolgente, trasformato con sapienza in tutti i suoi passaggi".

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