La giustiziera del primo maschio che passa

"Dobbiamo diventare misandriche ed effettuare il separatismo al più presto. Solo con la violenza nei loro confronti potrà cambiare qualcosa"

La giustiziera del primo maschio che passa
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Maschio. «Dobbiamo diventare misandriche ed effettuare il separatismo al più presto. Solo con la violenza nei loro confronti potrà cambiare qualcosa».

L'autrice di queste parole pericolosissime, scritte contro l'intero genere maschile, è Simona, ragazza di cui non si conosce il cognome, attivista del femminismo estremo divenuta nota nel 2023, anno in cui trascinò in uno dei suoi attacchi Ethan Torchio, batterista dei Måneskin, con accuse di molestie sessuali rivelatesi in seguito infondate.

Simona allora riuscì a spuntarla, e anzi sfruttò la viralità acquisita per poter «crescere»: attirando furbamente i propri fan, puntando su un storytelling manipolatorio, addirittura consigliando alle proprie follower di utilizzare coltelli e altre armi come strumenti di autodifesa e infine, per non farsi mancare niente, tirando su una pagina Instagram in cui

denigrava un uomo dopo l'altro, divulgando informazioni sensibili a partire da meri racconti, spesso solo per vendetta contro coloro che osavano criticarla.

E c'è di più: la neo giustiziera ha anche ammesso di mentire pur di raggiungere il suo scopo. Che sarebbe?

Lo apprendiamo da alcuni suoi post che ci illuminano sul ruolo dei social: «pensati», dice Simona, «per la deresponsabilizzazione collettiva, per mezzo di un apparente filtro, che è lo schermo». «Questo fa interagire», tuona ancora Simona nelle stories, «questo fa guadagnare. Il fine ultimo è solo uno: i soldi».

Siamo così giunti al cuore del circo che questa ventenne ha montato e sta ancora montando, e che ha toccato il picco pochi giorni fa. Protagonista stavolta Christian, incolpato di aver preso parte a un'aggressione transfobica. Qual è stata la reazione di Simona? Scatenare la gogna contro il ragazzo e la sua famiglia, sguinzagliando gente per

fargli arrivare qualsiasi minaccia (morte inclusa) e arrivando anche a chiamare il suo datore di lavoro per richiederne il licenziamento.

Christian si è poi rivelato estraneo alla vicenda, lui come altre vittime maschili della furiosa Simona, che intanto appare e scompare dal mondo social, ovvero da quel regno che le aveva consegnato un pulpito e ora la ripaga per le sue malefatte.

Intendo dire che la verità sta via via emergendo, anche tramite alcune giovanissime che non si riconoscono nel movimento misandrico: è il caso della creator Martina Marianelli, che ha spiegato come Simona avrebbe anche falsificato documenti e tanto altro, tanta incredibile fuffa fumante, che nulla ha a che fare con la difesa delle donne.

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