
Un grave lutto ha colpito il mondo dell’informazione italiana e in particolare la redazione del Tg5. Claudio Fico, giornalista di lunga esperienza e vicedirettore vicario del telegiornale ammiraglio di Mediaset, è morto nella notte a 67 anni, dopo una lunga malattia che ha affrontato con riservatezza e dignità.
A darne l’annuncio è stato Clemente Mimun, direttore del Tg5, con un messaggio sui social: “Si è spento stanotte Claudio Fico, vicedirettore vicario del nostro telegiornale. Un professionista straordinario, un uomo di grandi qualità umane, un mio amico vero da più di trent’anni. Alla sua famiglia l’abbraccio mio e del Tg5”.
Una carriera costruita tra Rai e Mediaset
Fico aveva mosso i primi passi nel giornalismo televisivo in Rai, vincendo un concorso pubblico. Da lì una carriera in costante ascesa: caporedattore alla TGR, poi al Tg2, fino ad approdare al Tg1 dove ha ricoperto il ruolo di vicedirettore. Infine, seguendo Clemente Mimun, è passato al Tg5, diventandone figura centrale come vicedirettore vicario e responsabile degli speciali.
Stimato da colleghi e politici, Fico era noto per la sua serietà professionale, la discrezione e l’attenzione ai contenuti giornalistici. Dietro le quinte, è stato tra gli artefici di numerose edizioni speciali e approfondimenti curati con rigore e sensibilità.
Il ricordo di Tajani
Tra i messaggi di cordoglio, anche quello del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che lo ha voluto ricordare pubblicamente: “Profondo dolore per la scomparsa di Claudio Fico, un amico di lunga data. Un professionista serio con il quale ho condiviso tanti momenti durante la mia carriera da giornalista. Ai suoi cari, a Clemente Mimun e a tutta la famiglia del Tg5 le mie più sincere condoglianze.”
Una figura amata nel mondo del giornalismo
Fico era conosciuto e apprezzato anche per il suo lato umano. Colleghi lo ricordano come una persona generosa, sempre disponibile con i giovani giornalisti e fedele alla sua etica professionale.
Tifosissimo del Napoli, era capace di mantenere uno stile sobrio anche nei momenti più difficili, come dimostrato durante la malattia che ha affrontato in silenzio, senza mai smettere di lavorare.Lascia un grande vuoto non solo al Tg5, ma anche nella comunità giornalistica italiana, che oggi lo ricorda con affetto e commozione.