Meglio soli che male accompagnati

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Meglio soli che male accompagnati
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Peccato che questo spazio non permetta di replicare personalmente con i lettori. Avrei voluto dire a Marco Speranza (Nomen est omen?) che le donne che umiliano un uomo, esercitando un «potere da pseudofemminismo latente, che calpestano i sentimenti» non hanno la minima idea di cosa sia un vero legame coniugale e si affidano come un’adolescente ai pruriti sessuali incuranti di sfasciare una famiglia per una botta di vita! Capisco bene che Marco sia ancora follemente innamorato (anzi tremendamente cotto) e sinceramente consiglio a Marco di cogliere questa occasione che ha fatto emergere l’insussistenza dei sentimenti della moglie nei suoi confronti! La figliol prodiga potrà essere accettata a casa solo quando si cospargerà di cenere in capo!
Salvatore

Caro Salvatore, trovo altamente improbabile che la signora in questione o la «figliol prodiga», come la chiama lei, si cosparga il capo di cenere dal momento che non sembra avere alcuna intenzione di tornare a casa, dall’ex marito. E francamente, non sono affatto convinta che il suo atteggiamento sia volto a ferire il consorte abbandonato. È talmente conscia di averlo «distrutto» già ai tempi, andandosene, che ora, malgrado si sia ritrovata sola e sappia perfettamente cosa l’ex marito provi ancora per lei, resta dov’è. Avrei trovato molto più ipocrita, da parte sua, far ritorno alla vita di prima fingendo di aver preso una fugace sbandata. Quello sì sarebbe stato un comportamento da torturatrice. Ma così, a questo punto, non vedo cosa imputarle: evidentemente ha creduto di essersi innamorata di un altro, o semplicemente di essersi innamorata di nuovo, ha deciso di mettere in subbuglio tutta la sua vita (certo, non senza conseguenze per altri) correndo dei rischi che si sono puntualmente verificati. Ma non si è certo vestita dell’abito della mogliettina pentita che si è improvvisamente resa conto di amare tanto il legittimo marito. È rimasta sola, delusa e presumibilmente umiliata (non dev’essere facile scommettere su qualcuno che poi ti «getta via» senza tener conto del fatto che hai mandato all’aria la tua intera esistenza) ma ciò nonostante non torna a casa.

Sarebbe più facile e infinitamente più comodo lasciarsi riaccogliere, tornare a sistemarsi sulla propria poltrona, a cucinare nella propria cucina, a coricarsi nella propria porzione di letto. Ma sarebbe egoista. E crudele.

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