È morto Pasquale Pistorio, padre della microelettronica italiana

Gli inizi come venditore alla guida di STMicroelectronics: una vita all'insegna dell'innovazione e della responsabilità sociale

È morto Pasquale Pistorio, padre della microelettronica italiana
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Si è spento questa mattina a Milano, all’età di 88 anni, Pasquale Pistorio, figura chiave dell’industria tecnologica italiana e internazionale. Ingegnere, visionario e uomo d’impresa, è stato l’artefice della crescita di STMicroelectronics, una delle realtà più importanti del settore della microelettronica a livello globale. La sua è una storia di talento, determinazione e impegno, iniziata in Sicilia e culminata nelle grandi borse mondiali.

Dalle vendite alla leadership globale

Nato ad Agira, in Sicilia, nel 1936, Pistorio si laurea in Ingegneria Elettrotecnica al Politecnico di Torino nel 1963. Subito dopo la laurea, inizia la sua carriera come venditore di transistori Motorola in Piemonte. Con passione e competenza, scala rapidamente le gerarchie aziendali: nel 1967 viene assunto da Motorola e nel 1970 è già direttore marketing per l’Europa.

La sua ascesa è rapida: nel 1978 viene nominato direttore generale dell’International Semiconductor Division di Motorola, con la responsabilità di tutte le attività al di fuori degli Stati Uniti, tra progettazione, produzione e marketing. Un ruolo di grande prestigio che lo pone al centro dello sviluppo globale dell’elettronica.

Il ritorno in Italia e la nascita di STMicroelectronics

Nel luglio 1980, Pistorio decide di tornare in Italia per guidare SGS, l’unica azienda nazionale attiva nel campo della microelettronica. È l’inizio di una nuova rivoluzione industriale. Nel 1987, sotto la sua guida, avviene la storica fusione tra SGS e la francese Thomson Semiconducteurs, da cui nasce SGS-Thomson Microelectronics, l’attuale STMicroelectronics.

Con una visione imprenditoriale moderna e una gestione dinamica, Pistorio trasforma l’azienda in un gigante globale. Punta su prodotti ad alta crescita, collaborazioni strategiche internazionali e una rete di produzione e ricerca distribuita in tutto il mondo. I risultati non tardano ad arrivare: nel 1994, STMicroelectronics viene quotata alla Borsa di New York e di Parigi, e nel 1998 anche a Milano.

Innovazione e impegno sociale

Pistorio non è stato solo un uomo d’industria, ma anche un pioniere della responsabilità sociale. Ha promosso attivamente politiche ambientali, lottato contro il divario digitale e sostenuto la sostenibilità tecnologica ben prima che questi temi diventassero centrali nel dibattito pubblico. Ha fatto parte della ICT Task Force delle Nazioni Unite, dedicandosi alla diffusione delle tecnologie nei paesi in via di sviluppo.

Nel 2005, lascia la guida operativa di STMicroelectronics, diventandone presidente onorario. Nello stesso anno fonda la Fondazione Pistorio, con sede a Vimercate, che si occupa di migliorare la qualità della vita dei bambini nei paesi più poveri del mondo, attraverso progetti di istruzione, salute e alimentazione.

Gli ultimi incarichi e l’eredità di un gigante

Oltre all’esperienza in STMicroelectronics, Pistorio è stato anche presidente di Telecom Italia (2007) e vicepresidente di Confindustria con delega all’innovazione e alla ricerca tra il 2005 e il 2008. Ha collaborato con numerosi organismi internazionali, contribuendo allo sviluppo dell’industria tecnologica europea, in particolare attraverso il programma MEDEA+ per la ricerca avanzata.

Il suo modello di leadership, basato sull’integrazione tra impresa, innovazione e valori etici, resta un punto di riferimento. Con la sua scomparsa, l’Italia perde uno dei padri della microelettronica moderna, ma il suo esempio continuerà a ispirare generazioni di imprenditori, ingegneri e innovatori.

Una vita dedicata al futuro

Pistorio ha lasciato un segno

profondo non solo nel mondo dell’impresa, ma anche in quello della solidarietà e della visione globale. La sua storia dimostra come tecnologia, etica e impegno sociale possano convivere e generare progresso reale.

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