«Mi chiami pure Maria Sole, lasci perdere contessa ». E così è stato in quelle occasioni che per telefono, ma anche a tu per tu, il Giornale ha potuto intervistare la sorella dell'Avvocato, scomparsa ieri alla veneranda età di 100 anni e 139 giorni. Gentile, disponibile, il tono di voce simile a quello del fratello Gianni, Maria Sole era solita ascoltare, seduta in disparte con il marito, il conte Pio Teodorani Fabbri, del quale è rimasta vedova all'inizio del 2022, e il figlio Eduardo, le conferenze stampa che l'allora ad di Fiat, Sergio Marchionne, teneva al Lingotto al termine dell'assemblea annuale degli azionisti. Maria Sole Agnelli stravedeva per l'ex ad della Fiat e di Fca: «Ha portato fuori la Fiat dalla crisi e rilanciato il gruppo - disse in un'intervista - e pazienza che non abbia conosciuto Gianni. È un mito, una persona, straordinaria e centrale per la famiglia».
Nata a Villar Perosa (Torino) da Edoardo Agnelli e Virginia Bourbon del Monte, Maria Sole ha avuto quattro figli (Virginia, Argenta, Cintia e Bernardino) dal primo marito, Ranieri Campello della Spina, e uno, Eduardo, dalle seconde nozze con il conte Teodorani Fabbri. Dal 1960 al 1970 ha ricoperto la carica di sindaco del comune umbro di Campello
sul Clitunno e per 14 anni, fino al 2018, quella di presidente della Fondazione Agnelli, guidando e sostenendo progetti nel campo dell'istruzione, della cultura e della ricerca a favore della scuola italiana. È stata inoltre proprietaria di diversi cavalli da competizione che hanno conseguito importanti successi. Uno dei suoi tanti aneddoti: «È arrivato un puledrino inatteso e non sappiamo chi sia il papà. Sospettiamo di Francese Bizzarro. Ma non volendo fare l'esame del Dna, perché costoso, ho deciso di chiamarlo 'Sarkozy', perché è un francese bizzarro». «Era una donna eccezionale e ha scelto una data particolare per andarsene», il messaggio della cugina Tiziana Nasi, dirigente di lungo corso dello sport paralimpico.
In casa Agnelli problemi e contrasti familiari si trascinano da tempo. Ecco il suo sfogo raccolto tempo fa dal Giornale: «È triste vedere parte della famiglia che non fa parte della famiglia, ci rattrista. È una vicenda dolorosa che speriamo possa finire meglio di come è iniziata». Purtroppo per lei, il lungo scontro legale tra la nipote Margherita de Pahlen e i figli di primo letto - John, Lapo e Ginevra Elkann - per questioni ereditarie legate all'Avvocato, si acuisce di giorno in giorno.
Maria Sole Agnelli si è sempre dichiarata legata fortemente alle radici e alle tradizioni. E nel momento in cui Marchionne partì alla conquista dell'americana Chrysler, c'era già chi vedeva una Fiat sempre più sbilanciata all'estero. «La Fiat non tradirà le sue radici - la sua rassicurazione -: è nata in Piemonte, a Torino e a Torino è tuttora. L'Alfa Romeo Giulietta, al suo debuto,
è un'auto italiana». Parole che risalgono al 2010.
Il 18 agosto 2020 è l'ultima volta che, chi scrive, l'ha sentita in occasione della scomparsa di Cesare Romiti, «per il quale Gianni nutriva più simpatia rispetto a Umberto». Morto due anni prima Marchionne, il gruppo era sul punto di fondersi con i francesi di Psa. Una vigilia, comunque, che faceva trasparire importanti cambiamenti, particolare non sfuggito a Maria Sole: «La Fiat è talmente cambiata ».
Su John Elkann, attuale presidente di Stellantis e Ferrari, nonché capo della galassia familiare, Maria Sole Agnelli nelle chiacchierate con il Giornale aveva sempre espresso giudizi positivi. «È molto attento ai problemi del mondo e della società, Gianluigi Gabetti gli ha fatto una buona scuola. È importante che la nuova generazione si interessi molto alla galassia Fiat e a tutta l'industria italiana che dipende dal nostro gruppo. La nuova generazione dovrà mantenere la concentrazione sul core business».
Affermazioni, quelle di Maria Sole Agnelli che, seppur piuttosto datate, risultano di grande attualità e fotografano la situazione attuale di Stellantis in Italia e la missione del vertice: ridare slancio alla produzione nazionale, all'indotto e salvaguardare la storicità dei marchi.