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Neonato morto, 5 consigli per evitare rischi in allattamento

Tra i consigli c’è quello di non aver timore di chiedere che il neonato venga portato nella nursery se si è stanche e si ha bisogno di riposare

Neonato morto, 5 consigli per evitare rischi in allattamento
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In seguito a quanto accaduto all'ospedale Pertini di Roma, dove un neonato è morto nel letto tra le braccia della sua mamma che lo stava allattando, sono arrivati 5 consigli per le mamme e per i papà dalla Società italiana di pediatria per un allattamento al seno sicuro. In attesa dei risultati del riscontro diagnostico, questo tragico evento potrebbe rientrare, secondo quanto spiega il Tavolo tecnico allattamento al seno della Società Italiana di Pediatria, nell'ambito del "Sudden Unexpected Postnatal Collapse", il collasso neonatale improvviso e inaspettato.

Il responsabile del Tavolo, Guglielmo Salvatori, ha spiegato che "con questa definizione si esprime un raro e improvviso evento, a volte un decesso, in una gran parte dei casi senza spiegazione, che può verificarsi nei primi 7 giorni di vita". La professoressa Annamaria Staiano, Presidente della SIP, ha aggiunto: "La nostra volontà è quella di essere vicini e utili alle neo mamme e ai neo papà, ai quali ricordiamo che l'allattamento al seno è una pratica sicura di cui non bisogna aver paura" e che "per essere sereni e sentirsi sicuri occorre però essere informati, e il pediatra è sicuramente una figura di riferimento imprescindibile" . Ecco i suggerimenti utili per ogni neo genitore.

I 5 consigli per i neo genitori

Al primo punto troviamo il contatto pelle a pelle nelle prime due ore dopo il parto. Questa è una pratica molto importante che permette di stabilizzare l'attività cardio-respiratoria del neonato, regolare la sua temperatura corporea, favorire un normale valore di glicemia e avviare al meglio l'allattamento al seno. Come ha spiegato Salvatori, "le prime due ore dopo la nascita del neonato vanno trasformate in un momento bello di condivisione. Se il bimbo è nato a termine e senza complicazioni si può stabilire fin da subito un contatto pelle a pelle (skin-to-skin). In queste 2 ore bocca e naso del neonato devono essere sempre visibili dalla mamma per evitare che la respirazione non sia ostruita dalle sue mammelle. Il bambino va quindi osservato: è importante che lo faccia la mamma o un caregiver, che spesso è il papà, e il personale sanitario".

In quale posizione allattare

Al secondo posto troviamo l'allattamento al seno e contatto skin to skin per vivere intensamente il bellissimo momento. "Vi sono mamme che spesso mandano messaggi sul cellulare dopo il parto. È stato calcolato che ne inviano circa 30 nelle due ore successive al lieto evento: vi è un aspetto di condivisione sociale che è molto bello, ma è importante anche non lasciarsi distrarre e vivere a pieno e 'dal vivo’ il momento della nascita del proprio bambino", ha aggiunto Salvatori. I pediatri hanno inoltre affermato che nelle ore seguenti al parto non esiste una posizione ideale per allattare. Alcune donne allattano sedute o semi sedute, con la schiena e le gambe sostenute. C’è anche un'altra possibilità, "biological nurturing", in cui la mamma è in posizione con la schiena semi reclinata, sostenuta attraverso l'utilizzo di più cuscini, e con il bimbo sopra di lei. In ogni caso è fondamentale essere vigili sul fatto che il piccolo respiri bene e abbia un buon colorito.

Il terzo consiglio è quello di favorire il rooming in, ovvero tenere il neonato nella stessa stanza della mamma 24 ore su 24. Questo permette di rafforzare il legame tra mamma e bambino e di incentivare l'allattamento al seno. Viene sottolineato però che è più sicuro che il bimbo dorma nella culletta invece che nel letto della mamma, evitando comunque materassi o cuscini molto morbidi. Inoltre, va sempre decisamente raccomandato che il bimbo dorma a pancia sopra, supino.

Cosa fare se si è stanche

La quarta raccomandazione è quella di non aver paura di chiedere che il neonato venga portato nella nursery se si è stanche e si ha bisogno di riposare. Staiano ha tenuto a precisare che "non è qualcosa di cui vergognarsi. La stanchezza dopo il parto può colpire tutte le donne, in misura diversa anche in base all'esperienza legata alla nascita del bambino. Se ci si sente particolarmente provate meglio optare perché il piccolo stia nella nursery, riposare qualche ora e poi allattare il bambino e prendersene cura, per quanto possibile".

Il quinto e ultimo consiglio è quello di non aver paura in generale di ciò che può accadere mentre si allatta. "L'allattamento al seno, quando possibile, è un toccasana per la salute del bambino e della mamma e consolida il cosiddetto bonding, il legame mamma-bimbo.

È una pratica sicura, non bisogna quindi avere alcuna paura", ha ribadito Staiano.

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