"Nelle scuole non vado, non pagano". Bufera sul post di Scanzi

L'uscita dello scrittore ha scatenato un mare di polemiche: "Uscita ributtante del mese"

Il giornalista Andrea Scanzi
Il giornalista Andrea Scanzi

Mondo della scuola poco attrattivo e per nulla remunerativo: l'ultima sparata di Andrea Scanzi ha creato un vero e proprio putiferio in rete, scatenando la reazione di numerosi utenti indignati dalle sue svilenti parole.

L'uscita infelice

Tutto nasce dalla risposta saccente che il giornalista fornisce a un utente sui social. "Mi fate compagnia con qualche domanda mentre sono in treno?", propone lo scrittore."Ti piacerebbe andare a spargere cultura nelle scuole? Se invitato, magari", domanda qualcuno. La replica arrogante di Scanzi lascia basiti. "No. Me lo chiedono da sempre", rivela il giornalista, "e quel mondo non lo sento vicino e non mi attrae". Ma il peggio deve ancora venire."Non viaggio gratis, le scuole non hanno soldi", affonda ancora Scanzi,"e anche se ci fosse un gettone direi di no". Evidentemente, come conferma anche poco sotto, il pubblico a cui ambisce lo scrittore è diverso da quello che potrebbe assistere a un suo monologo all'interno di un edificio scolastico. "Chi vuole vedermi, viene a teatro. Dove do tutto quello che ho", conclude infatti.

Scanzi post

Le reazioni

Non si sono fatte attendere le reazioni piccate alla più recente sparata dello scrittore aretino, tra chi lo ringrazia per aver evitato di inquinare anche la scuola e chi si lascia andare a risposte più colorite.

Una delle più ficcanti arriva dalla nota firma di Repubblica Paolo Di Paolo. "Uscita ributtante del mese. ‘Quel mondo non lo sento vicino’… La frase più stupida e più intollerabile che si possa sentire da chi presume di poter ‘spargere cultura’", affonda senza giri di parole il giornalista in un post caricato sui social. "Anzi: da qualunque essere (realmente) umano. Non c’è niente di più importante della scuola. Niente. Detto questo, non so se è bene che Andrea Scanzi vada nelle scuole. Meglio di no", conclude Di Paolo.

Tanti anche gli affondi da parte di comuni cittadini rimasti allibiti dinanzi alle parole del giornalista. "Io vorrei sapere chi lo vuole a tal punto da chiederglielo insistentemente”, considera un utente.“E meno male che non viene, già la scuola ha tanti problemi,ci mancava solo un personaggio frutto della peggiore sottocultura mediatica”, fa eco un altro internauta.“E ringraziamo che non viene! Questa persona non ha niente da insegnare ai nostri ragazzi. Di narcisisti in giro ne abbiamo abbastanza”, commenta un follower.

Non che le uscite successive abbiano avuto altro tenore, in realtà.

A chi gli chiedeva, ad esempio, un' opinione sulla questione autonomia, Scanzi ha così risposto: “Non parlo gratis di politica, perché non lavoro gratis. Se me lo chiederanno in tivù, o ne scriverò sul Fatto, avrai la risposta”.

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