Quindi, oggi...

Odiare Boldrini è reato Casellati no, schiaffo Mattarella e le foibe: quindi, oggi…

Quindi, oggi...: archiviate le minacce alla Casellati, lo scontro Meloni-Macron e Sanremo

Odiare Boldrini è reato Casellati no, schiaffo Mattarella e le foibe: quindi, oggi…

- Mattarella parla delle foibe e dà uno schiaffone in pieno volto alla sinistra movimentista e negazionista. "Le sofferenze subite dai nostri esuli, dalle popolazioni di confine, non sono non possono essere motivo di divisione", ha spiegato, perché i "tentativi di negazionismo e di giustificazionismo" sono "inammissibili". Stavolta merita un applauso.

- Pure due di applausi, per Sergio. Perché va bene che il fascismo non era stato affabile in quei territori, ma questo non può comunque "mettere in ombra le dure sofferenze patite da tanti italiani". O peggio, insiste Mattarella, non si può usare la retorica "eh ma il fascismo…" per "sminuire, negare o addirittura giustificare i crimini" subiti dagli esuli istriani e dalmati. Spero che Eric Gobbetti e Tomaso Montanari prendano appunti.

- Uno schiaffone Mattarella lo riserva anche a chi in quegli anni accolse con indifferenza, e a volte a suon di sputacchi, "molti dei trecentocinquantamila italiani dell'esodo in fuga dalle loro case". Questi poveri cristi, ricorda Sergio, "furono sovente ignorati, guardati con sospetto, posti in campi poco dignitosi". I nipotini di quelli che trattarono male i profughi istriani oggi ci fanno la morale sull’accoglienza dei profughi africani. Per dire.

- Che strano questo nostro mondo giudiziario. Qualche mese fa un signore, odiatore di Laura Boldrini, è stato condannato a sei mesi di carcere per aver scritto su Facebook la seguente frase: "Per la Boldrini sempre più piombo delle p38". Giusto così. Oggi però scopriamo che il sistema giudiziario fa figli e figliastri. All'ex presidente del Senato, infatti, sui social avevano scritto: "Ammazziamo la Casellati", "voglio uccidere la Casellati" e via dicendo. Ma per i giudici la denuncia deve essere archiviata non trattandosi di "minacce reali ma dell’esibizione colorita di una rabbia politica". Di più: secondo i pm, l'attuale ministro avrebbe potuto tranquillamente "ignorare simili espressioni ad essa diretta". Odiare Laura Boldrini è reato, odiare la Casellati no. Sarà perché è di destra?

- Repubblica e tutta la tifoseria anti governativa gioisce per "la debacle" diplomatica di Giorgia Meloni a Bruxelles. Però si scordano di dire che il premier italiano non è l’unico incazzato con Parigi e Berlino. Anche i Paesi del Nord, in particolare l’Olanda del poco simpatico Rutte, si sono infuriati con Macron e Scholz che conducono le trattative (Usa e Ucraina) da soli. Per rispondere all’Inflaction Act di Biden, i due presidenti (pre)potenti vorrebbero spendere a gogo per far intervenire lo Stato in economia grazie alla loro capacità finanziarie. Ma questo farebbe male all’Italia (che è povera in canna) e ai Paesi frugali, che di interventismi statali non vogliono sentir parlare.

- State a sentire cosa dice un funzionario europeo presente alla riunione del Consiglio europeo di oggi. La Meloni nel proprio intervento sui migranti ieri al Consiglio europeo "è stata piuttosto vigorosa, molto efficace, rispettata e costruttiva. Penso abbia fatto delle ottime osservazioni, ha ascoltato, ha espresso una posizione, non condivisa, ma presentata sempre con una modalità rispettabile". Lo riporto solo perché dubito che lo leggete altrove.

- Interessante intervista a Daniele De Santis, il tifoso della Roma condannato a 16 anni di carcere per la morte di Ciro Esposito, tifoso del Napoli. "Ogni giorno, in cella, penso a lui. Non nego di aver anche desiderato che l'epilogo di questo dramma fosse a parti inverse. Mi rattrista quanto accaduto sull'A1, tutto quanto sta avvenendo oggi restituisce un'immagine del calcio ben lontana dalla vera essenza di questo sport". Se lo pensa davvero, sarebbe il caso facesse un appello a tutto il mondo ultras: gli sfottò restino, sono il sale della vita, ma la violenza è idiota. E porta morte.

- Meloni dice che lei avrebbe preferito Zelensky a Sanremo, che è l’opposto di quanto afferma Salvini da giorni. È vero che la pensano diversamente su tante cose, ma mostrarsi divisi su una kermesse canora mi pare una sciocchezza. Pensare alle cose serie, grazie. Che per le polemiche ci sia già noi.

- Meloni rimette in riga Macron. Va bene, lui fa il gradasso e sta cercando di tagliare fuori Roma come da tradizione parigina. Però ha ragione da vendere Giorgia quando afferma che - se invitata - all’Eliseo non sarebbe andata. Il motivo è semplice: il giorno dopo Zelensky sarebbe volato a Bruxelles e avrebbe incontrato tutti i leader dell’Ue. Perché inventarsi un meeting straordinario a due o a tre?

- "A me non interessa stare in una foto che non condivido. A Parigi c'erano due presidenti europei, ne mancavano 25. Quello che era giusto era la foto dei 27 con Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato". Se una mossa così di rottura con l’Ue l’avesse fatta il governo nostrano, oggi in piazza Colonna ci sarebbe in programma il rogo di Giorgia Meloni.

- Giusta analisi del premier sui migranti. Da anni alla richiesta italiana di un aiuto europeo sui barconi, Bruxelles ha sempre risposto con "redistribuzione" sia essa volontaria o obbligatoria. Ma questo riguarda solo i profughi, chi ha diritto all'asilo per intenderci, quindi una piccolissima fetta di chi sbarca nel nostro Paese. Dunque "concentrarsi sulla ridistribuzione rispetto alla dimensione esterna ha un'efficacia limitata", senza contare che le promesse fatte dai vari Paesi di farsi carico dei migranti si sono rivelate aria fritta. Quindi o l’approccio cambia, oppure inutile discuterne.

- Un esponente dei verdi, tal Marco Grimaldi, dice che "se non ci fosse stato il fascismo, se non ci fosse stata la guerra, non ci sarebbero state le foibe". In pratica giustifica Tito. Che è un po’ come dire che se non ci fosse stata la maldestra pace post prima guerra mondiale non ci sarebbe stato il nazismo e quindi l’eccidio degli ebrei. Questa ostentata necessità di "giustificazionismo" fa veramente orrore.

- Il ministro Carlo Nordio spiega perché Cospito non può uscire dal 41bis. Semplice: non è in pericolo di vita per un problema di salute, ma perché ha iniziato una forma di protesta che è diventata "violenta". O meglio ha ispirato azioni violente. "La dimostrazione - dice Nordio - la si trae da una frase pronunciata da Cospito: 'il corpo è la mia arma’. Il corpo di Alfredo Cospito è divenuto il catalizzatore che serviva all'azione strategica del detenuto che chiedeva unità di intenti e obiettivi pur lasciando a ciascuna formazione la libertà e l'autodeterminazione in relazione alla tipologia di atti da compiere". Resti in carcere, riprenda pure a mangiare e aspetti la decisione degli organi competenti in materia. Intanto il Pd cerchi un altro cavallo da cavalcare, che questo non funziona.

- Questa volta sono d’accordo con Suor Monia Alfieri che propone di istituire una unica data per il ricordo di tutte le vittime di qualsiasi ideologia. Mettiamo insieme le foibe, l’olocausto, gli eccidi di ogni parte.

Così sì che si celebra la vita contro l’odio, senza trasformarlo ogni volta in una disputa politica.

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