- La vignetta migliore del giorno: due operai si incontrano, uno con la tuta blu e l’altro con la salopette verde. “Bella tuta”, dice il primo. “Me l’ha consigliata il mio armocromista”, risponde l’altro. Il proletariato ai tempi di Elly Schlein. Chissà cosa ne pensa Marx.
- Io non so se vi rendete conto del livello della stampa italiana, s’intende quella dei “bravi”, dei professori, quelli che si auto-assegnano premi giornalistici un giorno sì e l’altro pure. L'altra volta Repubblica in un reportage dalla piazza del 25 aprile paragonava, testualmente, Elly Schlein alla Madonna Pellegrina (giuro, scritto proprio così). Oggi il Corsera inizia il pezzo sull’armocromista con il seguente incipit: “Una cosa pare certa: nel Pd non ci si annoia, sull’ottovolante spinto a velocità fotonica da Elly Schlein”. Velocità fotonica? Ottovolante Pd? E tutto solo per un'intervista rilasciata alla rivista patinata per eccellenza? O sono scemo io, e può pure darsi, o stanno tutti impazzendo per una leader che - diciamo - non è che stia collezionando - diciamo - delle grandissime figure - diciamo - in questi due mesi alla guida del - diciamo - Partito Democratico.
- Pare che l’armocromista abbia vestito non solo Elly Schlein ma anche la compagna. Bene. Però fossi nel segretario del Pd mi preoccuperei delle voci che iniziano a circolare all’interno della ditta: “Chi la paga, lei o il partito?”, si è chiesto qualcuno. Ed è domanda irrilevante dal punto di vista pratico (ovviamente sarà stata Elly a versare l’obolo), ma curiosa sul piano politico. Il Pd è noto per essere un covo di serpenti: così come ti hanno incoronato, ci mettono poco a silurarti (Prodi, Letta e Zingaretti docet). Per sopravvivere occorre avere le spalle larghe, oppure un Franceschini che ti aiuti. Ma pure Dario è capace - lo ha dimostrato ampiamente - di cambiare facilmente cavallo…
- Inter vs Milan sarà trasmessa in chiaro su Tv8 dopo l’ordinanza dell’Agcom per una regola che prevede la visione gratuita per alcuni eventi di particolare rilevanza. Bene, siamo contenti. Però chi risarcisce Amazon che ha speso fior fior di quattrini nella speranza che una squdra italiana arrivasse a un passo dalla coppa dalle grandi orecchie?
- Giannis Antetokounmpo, stella dei Milwaukee Bucks, perde la serie contro i Miami Heat e giustamente i giornalisti gli chiedono se considera questa una stagione “fallimentare”. In fondo i Milwaukee Bucks hanno vinto l’anello nel 2021, dunque ci si attendeva ben più che una misera sconfitta al primo turno. Giannis però non ci sta e risponde a tono: dice che nello sport esistono "giorni buoni e giorni cattivi, non fallimenti”, fa notare che “Michael Jordan è stato 15 anni nella Nba e ha vinto sei titoli” (“Gli altri nove anni sono stati per caso un fallimento? Mi state davvero dicendo questo?”) e ribadisce che “nello sport non si può vincere sempre”. Va bene, il discorso è molto bello. E lui si è dimostrato all’altezza di una conferenza stampa come questa. Però, ci sono alcuni però. Giannis Antetokounmpo viene pagato 228 milioni di dollari per 5 anni di contratto, una media di 45,6 milioni di dollari a stagione. Non briciole. Come in tutti i lavori, da chi guadagna tanto ci si attende tanto. Se un operaio da mille euro al mese sbaglia ad avvitare un bullone, e non ottiene quindi la promozione, non si tratta certo di un fallimento. Ma se un super sportivo come lui, pagato 10 volte tanto un cestista normale di Serie A italiana, stella di una squdra arrivata primo nella conference, perde contro la settima classificata… beh: allora il discorso cambia. Se i Milwaukee Bucks fossero usciti in semifinale, o magari alla finale di conference, allora il discorso di Giannis reggerebbe. Ma così no. Nello sport le stagioni fallimentari esistono. E questa è una di quelle.
- Elly Schlein deve avere un santo protettore a Repubblica. Oggi il giornale online ha pubblicato un pezzo con questo titolo: “Cos'è l'Armocromia, che tutti possono fare. Ecco una guida per capire il significato del test sulle stagioni”. Invece di prendere in giro Elly per quello che, a tutti gli effetti, è stato uno scivolone, questi cavalcano l’armocromia. Pensate voi il livello della stampa nostrana
- Che poi ricorrere all’armocromista non è un crimine. Però rivendicarlo è da cretini.
- Invece del gender gap, suggerirei a Beppe Sala di preoccuparsi della sicurezza in Stazione Centrale. Perché è indegno per un Paese occidentale che una turista di 36 anni arrivi dalla Norvegia e venga stuprata brutalmente da un senzatetto alle sei del mattino. L’area va bonificata e resa sicura. Cosa aspettiamo?
- Dice il Papa: “Non è un bene creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto”. Più chiaro di così, si muore. Scommetto 10 euro che domani Repubblica non dedicherà a queste frasi di Francesco nessuna prima pagina. E soprattutto mi viene da pensare ai cattolici del Pd: come fate a restare nel partito di Elly Schlein e delle sue battaglie per l’omogenitorialità acquisita all’estero?
- Dillon, 12 anni, studente della Warren Consolidated Schools in Michigan, ha visto l’autista del bus che stava subendo un malore, ha preso i comandi del mezzo e lo ha guidato fino a farlo fermare senza provocare incidenti. Mito assoluto.
- Scrive Francesco La Licata: “Dopo un quarto di secolo di indagini e un decennio di battaglie processuali la Cassazione ha scritto la parola fine sull'oscura vicenda che passerà alla storia come la 'trattativa Stato-mafia’”. Eh no, caro La Licata: passerà alla storia come la "farlocca Trattativa Stato Mafia", e soprattutto come una poderosa figura di palta per giornalisti manettari e magistrati sempre alla ricerca del mistero.
- Sulle accuse e le ricostruzioni della presunta Trattativa, La Licata scrive: “Queste semplici certezze (abbastanza verificate)” eccetera eccetera.
“Abbastanza verificate"? Scusi, illustrissimo: ma come fanno ad essere “certezze” se sono solo “abbastanza" verificate? È su queste certezze costruite sul nulla, o su poco, che da anni il circolo mediatico-giudiziario si disseta. Ma gira che ti rigira, alla fine di condanne neanche l'ombra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.