
Una truffa a cui stare particolarmente attenti, anche perché insolita rispetto a quelle che quotidianamente vengono denunciate in rete, sta iniziando ad allarmare le forze dell'ordine per le conseguenze che potrebbero da essa derivare per le vittime.
Difficile riuscire a comprendere di essere finiti potenzialmente in trappola, dal momento che non c'è concretamente nessun furto di denaro come accade di solito, anzi: in questo caso i soldi, in genere pochi spiccioli, vengono offerti all'obiettivo di turno in cambio di quello che in apparenza sembra un "piccolo favore", ovvero l'apertura di un conto corrente intestato.
Una prospettiva allettante per i cybercriminali, alla costante ricerca di conti correnti intestati a prestanome per potervi far transitare il denaro sottratto alle vittime durante le truffe online con l'obiettivo di risultare irrintracciabili: ecco spiegata la "fame" di Iban cosiddetti "tecnici", spiega la polizia, "associati a sistemi di pagamento e conti on-line (es. Postepay, YAP, Sumup, Hipe, Revolut, BBVA, Viva Wallet, KuCoin ed altri)".
In certi casi il prestanome è complice egli stesso, conosce i rischi e li corre per incassare una parte dei proventi della truffa, in altri, come quello qui esemplificato, si tratta di un partner totalmente inconsapevole: sarà proprio quest'ultimo a finire nei guai con la giustizia proprio perché il primo individuato, a volte proprio l'unico, a seguito delle indagini che nascono dopo una truffa online. E questo perché il denaro transiterà proprio su quel conto aperto con leggerezza in cambio di pochi soldi
Ecco quindi spiegato perché prestare particolare attenzione a questo genere di post sponsorizzati che compaiono sui principali social, Instagram in primis: "Paghiamo 150 euro per superare la verifica del conto", si legge su una di tali inserzioni. La possibilità di guadagnare in modo rapido e senza particolare impegno è la molla che fa scattare una decisione potenzialmente molto rischiosa. Dopo aver risposto si viene trasferiti su una comunicazione diretta via Telegram, nella quale viene proposto alla vittima di "installare una o più App sul proprio cellulare per l’apertura di conti correnti on-line". Ovviamente nessuna informazione corretta circa l'uso che verrà fatto del conto: si parla solo di estrazioni di lotterie collegate a "Casinò on-line" o di un utilizzo per le pubblicità su Google-Ads.
Più frequentemente i cybercriminali pagano da 20 fino a 100 euro per ogni apertura di conto corrente nuovo, comunicando alla vittima un indirizzo mail e un numero di telefono da associare ad esso, così da averne il pieno controllo: ovviamente si tratta anche in questo caso di dati fittiziamente intestati.
Conclusa questa fase non altro da fare che disinstallare l'app dal cellulare e far sparire anche l'ultima prova compromettente: per questo motivo alla vittima viene chiesto di inviare uno screenshot a disinstallazione avvenuta. Il giovane incassa ed è contento, anzi, è pronto a rifarlo ancora, senza sapere tuttavia bene che cosa rischia in caso di apertura di indagini dopo una truffa online. Il tam-tam tra amici, poi, amplia ulteriormente la platea di potenziali vittime dei cybercriminali.
Il pericolo principale è quello di venire incriminati per riciclaggio, dal momento che, prima di finire in altri depositi all'estero, il provente di una truffa transita temporaneamente proprio sul conto associato al nome del ragazzo attratto dal facile guadagno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.