"Sarò la numero 1": così Billie Jean conquistò i campi di terra rossa (e si batté per le donne)

Billie Jean King è stata una delle più grandi tenniste della storia. Si è battuta affinché i premi femminili fossero equiparati ai maschili e sconfisse un uomo sulla terra battuta

Billie Jean King inaugura gli Us Open nel 2006
Billie Jean King inaugura gli Us Open nel 2006
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Martina Navratilova, Steffi Graff, le sorelle Williams, Monica Seles, Gabriela Sabatini, la “nostra” Flavia Pennetta: sono tra le più grandi o celebri tenniste della storia. Ma la loro esperienza nello sport avrebbe potuto essere diversa se, prima di loro, non ci fosse stata una pioniera dei diritti delle donne nel tennis. Questa pioniera è Billie Jean King, che un giorno, quando era solo una bambina, disse alla madre: “Diventerò la numero 1 al mondo”. E così fu.

La formazione

Classe 1943, King - il suo cognome da nubile è Moffitt - nacque a Long Beach in una famiglia di atleti, come riporta il suo sito ufficiale. Il padre Bill, che di mestiere era un pompiere, da giovane aveva sfiorato l’ingresso in Nba, mentre la madre Betty era stata una nuotatrice. Il fratello Randy militò per 11 anni in alcune squadre della Major League di baseball. E la stessa Billie Jean fu una brava giocatrice di basket e softball da bambina.

All’età di 10 anni però, su consiglio del padre e grazie a un’amica che la portò in un country club, King si avvicinò al tennis, ma non senza trovare da subito ostacoli lungo la sua strada. Per esempio nel 1955, dopo aver partecipato a un torneo, venne esclusa dalla foto di gruppo: tutte le altre tenniste in erba indossavano il gonnellino, mentre Billie Jean aveva addosso dei pantaloncini realizzati dalla sua mamma. Tuttavia nel 1958 trionfò nel suo primo campionato regionale in California.

Il successo

Billie Jean King
Billie Jean King

Ogni volta che mi dicono che non posso fare qualcosa, io sento di doverlo fare”, ha detto una volta Billie Jean King, che ha raggiunto numerosi traguardi nel tennis femminile e non solo. Nel 1959 iniziò a farsi allenare da un’ex stella del tennis, Alice Marble e, mentre calcava i campi di terra rossa, frequentava la California State University dal ’61 al ’64 e lavorava come istruttrice di tennis.

Proprio nel 1961 tagliò un traguardo importante: in coppia con Karen Hantze Susman furono le più giovani a vincere nel doppio femminile a Wimbledon. Il trionfo si ripeté nel singolo, sempre a Wimbledon, nel 1966, 1967 e 1968, mentre ancora nel ’67 conquistò gli Us Open e nel ’68 gli Australian Open, diventando la prima tennista nella classifica mondiale negli anni ’67, ’68, ’71, ’72 e ’74. In totale, tra il ’61 e il ’79 ha trionfato 39 volte nel Grande Slam, tra cui 20 volte solo sul prestigioso campo di Wimbledon. Si è ritirata dallo sport nel 1984.

Le lotte

Billie Jean King e Bobby Riggs
Billie Jean King e Bobby Riggs

Non si considerava un’icona femminista Billie Jean King quando, a cavallo tra la fine degli anni ’60 e i primi ’70 si è battuta strenuamente affinché i premi nei tornei femminili avessero pari peso rispetto agli omologhi maschili. Cosa che è riuscita a ottenere negli Us Open del 1973.

Naturalmente la battaglia contro la discriminazione femminile nel tennis ha avuto grande eco grazie al match contro Bobby Riggs, tennista ultracinquantenne che sosteneva che il tennis femminile fosse inferiore a quello maschile. Riggs, forte della vittoria schiacciante contro la trentenne Margaret Court del maggio 1973, sfidò Billie Jean King nel settembre 1973 e perdendo 6-4, 6-3, 6-3.

Sposata nel 1965 con Larry King - da cui prese il cognome - divorziò nel 1987. Nel 1981, mentre fu in tribunale per una causa che poi vinse, fece tuttavia coming out come lesbica: ciò causò il ritiro dei suoi accordi di sponsorizzazione, per cui oltre che per le altre donne, dovette battersi anche per se stessa in modo da continuare a giocare per sostenere la propria lotta processuale. Nel 2018 Billie Jean ha sposato la sua ex compagna di doppio Ilana Kloss.

Oltre il tennis

Mentre ancora era attiva come atleta, King creò organizzazioni e fondazioni che consentirono l’accesso delle ragazze agli sport, non solo tennis. Successivamente al suo ritiro diverse sedi di campi da tennis importanti le furono dedicati, e il suo impegno benefico e sociale si sarebbe rivolto anche all’accesso femminile al mondo del lavoro in generale. E nel 2019 l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama le ha consegnato la Presidential Medal of Freedom.

La battaglia dei sessi

Billie Kean King ed Emma Stone
Billie Kean King ed Emma Stone

Il match tra King e Riggs fu uno dei tre in cui un uomo e una donna si sfidarono a tennis, l’unico vinto dalla donna e probabilmente il più celebre di tutti. La notorietà anche tra le giovani generazioni è forse legata a un documentario del 2013, a un film tv del 2001 - “When Billie Beat Bobby”, in cui King è interpretata dal premio Oscar Holly Hunter - e naturalmente della pellicola del 2017 “La battaglia dei sessi”.

Nel film King è interpretata da un altro premio Oscar, ovvero Emma Stone, mentre Riggs è impersonato da Steve Carell.

La trama ripercorre non solo quel match tanto importante per la storia delle donne, ma le battaglie per l’uguaglianza delle donne nel tennis che Billie Jean King combatté lontana dalla terra rossa, oltre che il suo viaggio per riconoscere il proprio orientamento sessuale.

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