Come si rimuovono i tatuaggi: dal dolore, al tempo necessario. Tutto quello c'è da sapere

Se in passato risultava impossibile, oggi, grazie a moderne tecniche, è possibile rimuovere i disegni sotto pelle, ma bisogna rivolgersi a esperti e professionisti del settore

Come si rimuovono i tatuaggi: dal dolore, al tempo necessario. Tutto quello c'è da sapere
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Sono sempre più le persone che decidono di rimuovere vecchi tatuaggi, magari fatti anni prima e collegati a ricordi non più graditi. Uno degli ultimi casi è stato quello di Stefano De Martino, che in questi ultimi giorni ha scelto di togliere diverse tracce d'inghiostro dalla sua pelle, forse per rendersi più idoneo agli schermi della Rai.

Ad ogni modo, sono tanti a ricorrere alla pratica di rimozione. Se un tempo i tatuaggi erano per la vita, poiché non esisteva una maniera per eliminarli, adesso la situazione è ben diversa. Ci sono infatti delle tecniche pensate proprio per rimuovere l'inchiostro. Bisogna però recarsi da un bravo professionista, qualcuno che sa cosa sta facendo ed è esperto del settore. Il percorso, è bene precisarlo, non è privo di insidie. Richiede tempo, denaro e, sì, anche dolore. E non è neppure detto che il risultato finale soddisfi.

Come abbiamo detto, le tecniche di rimozione sono varie, e vengono scelte in base alle esigenze. Si tiene conto della pelle della persona, ma anche delle dimensioni del tatuaggio e dei colori usati.

Una soluzione costosa, ma efficace, è quella del laser. Il raggio colpisce con forza il pigmento, frantumandolo e rendendolo facile da smaltire dal corpo. La luce funziona meglio sui colori scuri, piuttosto che sui chiari. In genere, infatti, i tatuaggi neri sono più semplici da eliminare. Fra i laser più usati troviamo il Q-switch, che somministra grandi quantità di energia in picosecondi. Colpisce solo i pigmenti, risparmiando la cute. Si ottiene una rimozione precisa e il paziente non soffre molto dolore. Il consiglio è quello di rivolgersi a un chirurgo plastico o a un dermatologo competente. Il trattamento prevede dalla 5 alle 8 sedute, intervellate di alcuni mesi. In caso di troppo dolore, si può applicare una pomata anestetica. Il costo va dai 150 ai 450 euro.

Un'altra modalità è la dermoabrasione, ma si usa solo per disegni molto piccoli. In questo caso si va a levigare la pelle con delle spazzole apposite che hanno superficie abrasiva. Il professionista raggiunge pian piano gli strati più profondi del derma, andando a eliminare il tatuaggio. La tecnica, come è facile intuire, è abbastanza invasiva e anche dolorosa. Ovviamente prima di procedere si anestetizza la zona da trattare dopo averla ben pulita e medicata. Viene poi applicata una pomata antibiotica e l'area deve essere coperta da garza sterile per 15 giorni.

Infine, in casi più estremi, si procede con l'asportazione chirurgica, con la consapevolezza che resterà una cicatrice.

Di solito si sceglie di percorrere questa strada quando l'opera da rimuovere è molto colorata, o situata in un'area difficile. Si procede quando il tatuaggio non è molto grande. Dopo aver eseguito l'anestesia locale, il chirurgo procede alla rimozione e poi ricuce i lembi di pelle. Si tratta di una tecnica molto invasiva.

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