Telemarketing selvaggio, stop a metà

Fuorilegge i contatti da finti numeri fissi italiani. Il Codacons: "Bene, ma non basta"

Telemarketing selvaggio, stop a metà
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Basta telefonate moleste. O forse no. Sono entrate in vigore ieri le nuove norme dell'Agcom, l'Autorità per le comunicazioni, che regolano il cosiddetto telemarketing, riducendo il campo d'azione dei call center molesti. Una buona notizia, anche se non buonissima. I televenditori avranno ancora ampie spazi di manovra per romperci le scatole.

La delibera dell'Agcom prevede in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri l'obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano a meno che l'utente non sia effettivamente in roaming all'estero. «Per chi non si adegua sono previste multe fino a un milione di euro», avvisa il presidente Gabriele Melluso. Il blocco entrato in vigore ieri riguarda quindi soltanto le telefonate che partono dall'estero utilizzando finte numerazioni fisse nazionali, che sono solo parte dei milioni di telefonate che piombano all'improvviso ogni giorno sui nostri telefoni. Si tratta del cosiddetto «spoofing», pratica grazie alla quale il chiamante manipola le informazioni sul numero di partenza con l'intenzione di ingannare la parte chiamata rispetto a chi possa esserci dall'altra parte della cornetta. Le cose andranno meglio a partire dal prossimo 19 novembre, quando diventeranno fuorilegge anche le chiamate commerciali provenienti dall'estero da false numerazioni mobili. Ma anche a quel punto le strade percorribili dai call center per raggiungerci saranno diverse: sarà infatti possibile falsificare le numerazioni chiamando dall'Italia, e il blocco non si estenderà alle chiamate commerciali che usano prefissi stranieri. Senza tener conto del fatto che le aziende di telemarketing illegali, proliferate negli ultimi anni, si avvantaggiano dei continui progressi delle tecnologie chiamate ad aggirare blocchi e divieti. Insomma, meglio non cantar vittoria: i un modo on nell'altro continueremo a essere disturbati anche in futuro.

Le associazioni per la difesa dei consumatori sono molto tiepide sull'efficacia delle nuove norme: «Accanto agli operatori legali - considera il Codacons - vi è un sommerso di call center ubicati all'estero che operano nella più totale anarchia, violando le norme di settore e la privacy dei cittadini». Per Consumerismo no profit servono strumenti ancora più decisi ed è importante per questo «firmare la petizione on line per combattere in modo definitivo il fenomeno e privare di validità i contratti siglati via telefono».

I numeri del fenomeno in Italia fanno decisamente impressione. «Nonostante i 32 milioni di utenti iscritti ad oggi al Registro pubblico delle opposizioni - specifica Codacons - ogni italiano riceve in media ogni settimana dalle 5 alle 8 telefonate commerciali, che portano a circa 15 miliardi il numero complessivo di chiamate indesiderate registrate in un anno nel nostro Paese». Telefonate che propongono principalmente forniture di elettricità, gas, acqua e servizi telefonici ma che negli ultimi anni si sono allargate anche a servizi finanziari, al trading e ai bitcoin. Sempre Codacons stima che «Il settore del telemarketing genera un giro d'affari da 3 miliardi di euro annui in Italia, con 2.

035 call center attivi e quasi 80mila addetti». I quali, poverini, costituiscono una delle categorie più detestate in assoluto, costretti come sono a convivere con il disprezzo e la diffidenza degli interlocutori per un lavoro malpagato e con orari da miniera.

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