
Volare è comodo, veloce e spesso indispensabile, soprattutto per chi lavora o ama viaggiare. Tuttavia, prendere l’aereo con frequenza può avere effetti collaterali sulla salute che è bene conoscere, così da prevenirli e gestirli al meglio.
Pressurizzazione e disidratazione
A ogni volo, il corpo è sottoposto a cambiamenti di pressione atmosferica. L’ambiente all’interno della cabina è pressurizzato, ma comunque simile a quello che si respira a circa 2.000 metri di altitudine. Questo può provocare disidratazione, secchezza delle mucose, mal di testa e sensazione di stanchezza. Bere molta acqua e limitare il consumo di alcol e caffeina durante il volo è fondamentale.
Problemi circolatori: la trombosi venosa profonda
Uno dei rischi più noti è la trombosi venosa profonda (TVP), ovvero la formazione di coaguli di sangue, soprattutto nelle gambe, dovuta alla prolungata immobilità. È una condizione rara, ma il rischio aumenta con la durata e la frequenza dei voli. Per prevenirla, è consigliato alzarsi frequentemente, fare piccoli esercizi con le gambe, indossare abiti comodi e, in alcuni casi, calze contenitive.
Jet lag e ritmi circadiani
Chi vola spesso su lunghe tratte affronta anche i disturbi del fuso orario, che possono alterare il ciclo sonno-veglia e causare insonnia, stanchezza cronica, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Il corpo impiega tempo ad adattarsi ai nuovi orari, e quando i voli sono frequenti, non sempre ha il tempo di farlo. Una buona igiene del sonno e l’esposizione alla luce naturale aiutano a ridurre il jet lag.
Sistema immunitario e malattie respiratorie
Volare frequentemente espone a un ambiente chiuso dove i virus si diffondono con facilità, aumentando il rischio di raffreddori, influenze o infezioni respiratorie. Il sistema immunitario può essere messo sotto pressione anche da stress, fatica e mancanza di riposo. Dormire bene, alimentarsi in modo equilibrato e, quando possibile, viaggiare in orari meno affollati può aiutare a ridurre questi rischi.
Esposizione a radiazioni
A quote elevate, i passeggeri sono esposti a un livello più alto di radiazioni cosmiche rispetto al livello del mare.
Sebbene il rischio sia molto basso per chi vola occasionalmente, per chi viaggia spesso — ad esempio piloti, assistenti di volo o “frequent flyer” — l’esposizione cumulativa può diventare un fattore da monitorare, in particolare per le donne in gravidanza.