Atzori ha scelto la fame di gol di «Big Mac»

«I sogni son desideri di felicità» cantava Cenerentola. E sognare, per questo Genoa, oggi non costa proprio nulla. I rossoblù dopo le prime tre giornate sono in vetta (e con pieno merito) alla serie A. Al tavolo delle grandi, o meglio senza alcune «big» (Milan e Inter su tutte) che per ora si sono perse per strada. E così, quasi come in una favola, il brutto anatroccolo è diventato un cigno. Quanti mugugni e brontolii, solo una decina di giorni fa, dopo il pari con l'Atalanta. Quante critiche – preventive o quasi – nei confronti di Malesani e del mercato (al solito troppo vivace) di Preziosi.
Ora però, d'incanto, sono tutti d'accordo su questo nuovo Genoa. Rientrata anche la querelle degli abbonamenti, che hanno raggiunto in queste ore quota 17.600: probabilmente Preziosi, che pure l'altra sera non era a Marassi a godersi il trionfo sul Catania, avrà ritrovato il sorriso. Potere di un pallone che rotola.
Un primato, quello rossoblù, che ha tante firme. Decisivo Frey tra i pali, ma Kaladze in difesa è (non da oggi) una vera sicurezza. E poi la rinascita di Veloso, le enormi potenzialità di Constant e i guizzi di uno scatenato Jorquera. «Dite che ho giocato bene? Preferirei che si parlasse al plurale: noi, tutti, abbiamo giocato una grande partita» dice il trequartista cileno, che ringrazia Malesani per la fiducia. A proposito, il mister rossoblù mercoledì sera ha parlato di una vetta tutta da godere: «Come in un film, primi per una notte». Già, Malesani re per una notte, come in una vecchia pellicola di Martin Scorsese. «Che film mi ricorda questo Genoa? Mi verrebbe da dire La Grande Illusione. Però questa squadra è una realtà. E meno male che è rimasto Palacio, un giocatore troppo importante» sorride divertito Claudio G.Fava, critico cinematografico di comprovata fede rossoblù.
Ora però viene il bello. Confermarsi domenica a Verona sia contro il Chievo (vera bestia nera negli ultimi tempi) sia contro il tabù delle partite a mezzogiorno (orario indigesto, l'anno scorso tre sconfitte su tre), non sarà impresa semplice. Anche se la squadra potrebbe presentarsi con un Marco Rossi in più.
Andrea Caracciolo dribbla le diplomazie: «Questa è la squadra più forte dove abbia mai giocato in carriera.

Non so dove potrà arrivare, ma restando umili possiamo fare senz'altro bene». Cesare Bovo fa il pompiere: «Sarebbe sbagliato non gustarsi questo momento ma teniamo i piedi per terra». Tutto giusto, per carità. Ma sognare non costa nulla.

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