Gli auguri del Vichingo: Federica, ti lascio io

Dopo Luca, tocca a Lucas, fuori tutti. Ma stavolta il colpo lo molla lui. Philippe Lucas non è tipo da lacrime d’amore: a Shanghai non ha nemmeno salutato. Un «Ciao!» e via. Bastava per chiudere i discorsi e ieri Federica ha preso atto. Giorno di compleanno, ventitrè sono una bellezza, soprattutto per una come lei d’oro in piscina e dorata fuori, festa da divina con tanto di esclusiva foto, raccontano ben pagate. Lucas ha inviato gli auguri a modo suo: ha fatto sapere alla federazione che il rapporto tecnico è concluso. In questo mondo di triangoli e angoli d’amore, lui è sparito nel buio oltre la siepe. Uno abituato a vivere e lavorare a Parigi, cosa c’entra con una che pensa Verona al centro del mondo, suo e degli altri. Lucas ha un carattere difficile, un «vichingo» sotto ogni punto di vista. Non doveva neppure dispiacere alla famiglia Pellegrini, come allenatore s’intende. Mamma Pellegrini gli dava del vichingo con ispirazione di simpatia. Lei, Federica, lo ha sofferto, ma davanti ai genitori e al vichingo aveva stretto un famoso patto del tinello (di casa Pellegrini): tu strizzami pure, sopporterò tutto, ma solo fino a Shanghai. Poi me ne resterò a Verona.
Lucas ha preso atto, ha guidato la campionessa tra bizze e rapporti duri, «abbiamo dato il massimo» ha spiegato con bella sintesi in una delle poche apparizioni tv da Shanghai, uno strappo alle sue regole gestito con gran fatica dall’entourage della Pellegrini. Ma appena chiusa l’avventura, ha mollato tutti. Si era tranquillamente buttato dietro le spalle Laure Manaudou, la bella di Francia. Figurarsi se gli costava qualcosa lasciare al suo destino la bella d’Italia. Magari i francesi gli hanno detto pure: grazie! Ieri Federica ha parlato di questa storia con un pizzico di delusione: dopo avere trattato Marin con l’indifferenza dell’ex, Magnini come un gioco estivo, ora si trova nella pelle della mollata e non di chi molla. Anche se c’erano tutti i presupposti. Ieri ti racconta: «Mi spiace, mi spiace davvero. Philippe non ha neppure parlato con me, ha detto le cose a grandi linee solo alla federazione. Penso sia una persona abbastanza grande per capire che una parola me la poteva pur dire. Io mi sono messa in gioco, spostandomi a Parigi e facendo sacrifici. Ho ancora in mente le parole che ci eravamo detti. Ma ormai i cambiamenti non mi fanno più paura, vado in vacanza poi prenderemo le decisioni del caso e penseremo alle alternative».
E qui sta il problema: più facile sostituire un fidanzato che un allenatore. Lucas è un tipo strano: niente cellulare, niente email, a mangiare presto e a letto prestissimo, perché la mattina comincia alle quattro. Preferisce commentare le partite del Paris Saint Germain che le gare dei suoi protetti. A Parigi è un personaggio, non un uomo qualunque. Personaggio che vive in un suo mondo, ma porta gli atleti al successo. Laure Manaudou lo ha mollato ed è crollata. Lui ha rivinto con la Pellegrini. Nel nuoto non serve un tecnico che ti prenda i tempi o ti carezzi quando sei stanca. Federica lo ha provato sulla sua pelle: Castagnetti le cambiò la vita e la nuotata. L’allenatore che ti cambia qualcosa non lo trovi ad ogni angolo di mondo. Se i tecnici azzurri fossero stati all’altezza delle sue pretese e del suo carattere, sarebbero stati scelti prima. Non basta essere un buon, forse ottimo, vice (Bonifacenti) per essere un tecnico numero uno.
Oggi Federica sta sulla nuvoletta del godimento, dell’esaltazione, del tutto è possibile. Anche papà Roberto lo ha fatto notare con indubbio affetto. «Federica ragazza copertina? Un po’ troppe copertine». Fra un mesetto o due l’altra Fede, quella tosta e cocciuta, potrebbe risvegliarsi e cominciare a ragionare con fredda razionalità. Forse la stessa che ha spinto Lucas a veleggiare lontano. C’è chi pensa che un giorno i due potrebbero ritrovarsi, nonostante questo addio senza rancore. Ma con qualche incomprensione di troppo.
Che altro avreste pensato di fronte a un’allieva che, a Shangai, non ha trovato neppure il tempo di scambiare due parole con il suo allenatore? Possibile che tra flirt veri o presunti e shopping, che tanto le piace, non ci potesse essere il tempo? Qualcosa non quadra.

«A settembre farò molti collegiali con la nazionale», ha concluso Federica che, ieri, si è tolta le ultime soddisfazioni: successo nei 400 stile libero e record italiano con la staffetta 4x50 stile libero. Inseguita da una battuta in misto pepe del duo Rosolino-Brembilla: «Il cuore bisogna farlo battere sia dentro l’acqua che fuori...».

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