Aumentano le denunce: cani e gatti spariscono

Aumentano le denunce dei proprietari disperati L’Enpa: "Spesso sono vittime della criminalità"

Aumentano le denunce: 
cani e gatti spariscono

Benny, dolce barboncino bianco di tredici anni, è stato rapito da un’auto. È accaduto lo scorso 23 agosto, a Roma, sul lungotevere Aventino. I suoi «genitori adottivi» lo cercano dappertutto, sono disperati. Vasco, gattone a pelo semilungo di due anni, era uscito di casa per il solito giretto dalle sue micette di strada, ma non è più tornato, anche lui nella capitale, zona Portuense-Casetta Mattei. Stessa sorte al gatto nero Houdini che non ha lasciato più traccia di sé, dopo essere saltato giù dal balcone di casa, la notte del 25 agosto, a Legro, in provincia di Novara. C’è pure chi, tornato dalle vacanze il 25 agosto, s’è visto sparire il proprio cagnolino, tal Milo, un pincher affidato a una distratta dogsitter di Licola, in provincia di Napoli.
Sono solo alcuni appelli angosciati riportati sul sito www.enpa.it, dell’Ente nazionale di protezione animali, che lancia un nuovo sos rapimenti. Cani e gatti entrano in casa, ma anche nel nostro cuore, «prepotentemente». E se per una qualche ragione li perdiamo di vista, ci fanno disperare, peggio ancora se rapiti. «Sono cresciute soprattutto le segnalazioni», avverte la presidente Enpa, Carla Rocchi, «lo riscontriamo da numerose denunce pervenute, e anche dalla sezione “cerca-trova, smarrimento” del nostro sito».
Appelli e annunci accorati, ovunque, un po’ da tutta Italia, sui quattro zampe «desaparecidos». «A volte provengono da coniugi che si separano e si rapiscono l’animale del cuore come farebbero con i figli», prosegue Carla Rocchi, «o da liti di condominio tra vicini, specie per i gatti liberi accuditi negli spazi comuni. Nei peggiori dei casi sono vittime della criminalità. Per fortuna, più denunce aumentano la possibilità dei ritrovamenti, anche grazie ad una capillare rete animalista».
Tra gli altri casi più recenti, dal primo luglio al 22 agosto, tra Stresa, Baveno e Verbania sono spariti 142 gatti, 84 dei quali neri, quest’ultimi probabilmente anche utilizzati per riti satanici. Lo denuncia Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente, che segnala un furgone rosso con targa di Milano sul quale sarebbero stati caricati i felini. Sempre secondo Croce, poi, sono 26mila i cani di razza rapiti nel 2008, per un lucroso giro di affari di 40 milioni di euro, probabilmente venduti all’estero.
Un torbido mercato parallelo a quello dei cani di media o grossa taglia rapiti dalla criminalità organizzata, per lo più nei parchi cittadini, e destinati ai combattimenti, impiegati nelle arene della morte come «sparring partners». Pitbull, corsi o rottweiler addestrati alla violenza, per le scommesse clandestine. Le vittime fanno una fine atroce. Un raduno per scommesse clandestine su cani con 200 persone può fruttare persino 400.000 euro. Sia a Roma che a Milano sono stati avvistati dei furgoni sospetti, qualcuno millanta persino la scritta «Protezione animali» o «Polizia veterinaria» per non dare nell’occhio. I «catturatori» sono spesso persone dell’Est o rom, l’organizzazione criminale fornisce loro i furgoni e li paga un tot, si parla addirittura di 25 euro a cane rapito. Qualsiasi cane. Agiscono soprattutto nei parchi, spesso con cagnette in calore, per attirare i maschi e catturarli al momento opportuno. E finiscono nel nulla. Ecco perché non bisogna mai perdere di vista Fido durante la passeggiata senza guinzaglio.
Tutti i cani e i gatti, potenzialmente, potrebbero essere a rischio rapimento. Destinati ai combattimenti o agli esperimenti di laboratorio. A volte spariscono nel nulla decine di animali rinchiusi nei canili lager. Una cosa è certa: conviene sempre iscrivere il proprio animale all’anagrafe, tramite i servizi veterinari delle aziende Usl (in Italia per ora è obbligatorio solo per i cani), perché un pet «schedato» è rintracciabile e contrasta il commercio clandestino.
C’è anche il rapimento «da riscatto». Riservato soprattutto ai cani di razza e di taglia piccola, superviziati e coccolati, di signorotte benestanti, magari del centro storico. I «rapitori» agiscono singolarmente, non in gruppi organizzati, sanno dove abita la vittima e come contattarla per chiedere il riscatto, in genere da 500 a 5mila euro. Agiscono indisturbati dopo aver pedinato la coppia cane-proprietario durante le sue abituali tappe dello shopping o al negozio preferito, dove Fido viene solitamente attaccato al gancio esterno (guai a farlo, bisognerebbe abolirli).

C’è anche il rapimento «per commissione»: per far rubare un cane-attore, oppure abile nella caccia o nella ricerca del tartufo, quest’ultimo, ben addestrato, può valere persino 50mila euro. Dulcis in fundo: meglio non fidarsi delle persone apparentemente gentili che si offrono di tenere il cane al guinzaglio per pochi minuti. Potrebbero sparire per sempre.

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