Aumentano le iscrizioni, ma è sos clarinetto

A detta dei dirigenti Anbima, l’Associazione nazionale delle bande autonome, sarebbero in aumento i musicisti dilettanti che entrano nelle bande musicali: un buon 25 per cento all'anno. Pensionati, studenti, intere famiglie con mamma, papà e figli al seguito. «Chiunque può avvicinarsi a una formazione e chiedere di farne parte - dicono i tecnici - e nove volte su dieci si è accolti, avviati allo studio delle sette note e infine ammessi nei ranghi. Il tutto a titolo gratuito». L'impulso a partecipare è dato anche dalla trasformazione dei repertori: musiche di Gershwin e Bacharach, pezzi pop, latin e rock si affiancano sempre più spesso ai soliti motivi verdiani. Altro input è la frequenza con cui oggi si suona in pubblico: se anni addietro le bande partecipavano solo a processioni o a feste di paese, oggi per loro si organizzano veri e propri concerti quando non raduni, gemellaggi, concorsi e festival (come a Flero, attivissimo comune del Bresciano, per tradizione amico delle bande musicali). Ma in tutto questo ci sono alcune zone d'ombra.

Ai gruppi bandistici non bastano grancasse, sax e tamburi. Sempre più spesso mancano suonatori di tromba e trombone, di basso tuba, di corno e, soprattutto, di clarini. «E i clarini sono molto importanti - dicono in coro i maestri - perché sono un po’ i violini della banda».

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