Aumentano a sorpresa le tasse sulla casa: si riduce lo sconto fiscale per i redditi bassi

Cancellata la deduzione straordinaria dell’imposta sull’abitazione di residenza E presto lieviteranno Ici e rendite catastali

da Roma

L’Istat ha annunciato ieri che nel 2004 una famiglia su due viveva con un reddito mensile di 1.682 euro. Vale a dire 22.353 euro all’anno. Un reddito diversificato per aree geografiche, per condizione sociale del nucleo, per attività.
Il particolare non secondario è che, dietro segnalazione di Maurizio Leo (An), il ministero dell’Economia ha confermato come la riforma Irpef finisca per appesantire il carico fiscale anche per chi guadagna 22.353 euro all’anno. Vale a dire, finisce per aumentare - seppure di poco - le tasse per quelle fasce della popolazione che dovevano essere salvaguardate dal riordino delle aliquote.
Si tratta di chi, con un reddito di quel livello, è anche proprietario di casa. E visto che otto italiani su dieci sono proprietari di immobili, è verosimile che l’aumento della tassazione colpisca anche quei contribuenti con redditi bassi.
Il motivo dell’aumento della fiscalità sulla prima casa, però, non è dovuto all’incremento delle rendite catastali (previsto in finanziaria) e nemmeno dell’Ici (anche questo previsto dalla manovra). Ma dalla circostanza che, trasformate le deduzioni fiscali in detrazioni, scompare il beneficio dell’esenzione dell’Irpef sulla prima casa. La conseguenza è che la rendita catastale, per la riforma dell’Irpef, torna a far parte del reddito complessivo del contribuente. In quanto il governo (trasformando le deduzioni in detrazioni) ha cancellato la norma che prevedeva una straordinaria deduzione sulla prima casa che la rendeva esente dall’Irpef.
L’aumento della fiscalità su fasce di reddito basse (quali quelle fotografate dall’Istat) sarà minimo, dicono al Sole-24 ore gli esperti delle Finanze. Ma ci sarà. Ed è stato stimato in quasi 42 euro all’anno. Tale, quindi, da erodere di almeno un terzo il beneficio che le nuove aliquote Irpef avrebbero dovuto garantire alle stesse fasce di reddito poco fortunate.
Dal ministero dell’Economia (lato Finanze) assicurano che attraverso una circolare applicativa verrà modificata la norma. Soluzione che lascia qualche perplessità negli «addetti ai lavori», in quanto una circolare non può modificare una legge. E la finanziaria è stata già promulgata dal capo dello Stato.


Il risultato è che, in attesa che scattino gli aumenti delle tasse locali sugli immobili (saranno di due tipi: aumento delle rendite catastali, che farà lievitare l’Ici; e addizionale Ici per finanziare tasse di scopo), chi vive in appartamenti di proprietà tornerà a pagare l’Irpef sulla prima casa. Una tassa cancellata nel 2001 con il sistema delle deduzioni e ora ripristinata con il passaggio alle detrazioni.

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