Nel primo semestre del 2006 le piccole e medie imprese del Lazio hanno dimostrato una sostanziale tenuta rispetto al periodo precedente. È questo il dato che emerge dallindagine congiunturale di Federlazio presentata ieri. «Una tenuta - ha precisato il presidente Massimo Tabacchiera - non implica uno sviluppo, ma il mantenimento di una posizione. Occorre fare attenzione perché in questi casi è sempre insito il rischio di una recessione». La regione ha saputo uscire da un periodo di crisi prolungato offrendo una serie di prestazioni di buon livello negli ultimi due anni. In particolare le stime del 2006, che si basano su un campione di 350 imprese associate a Federlazio, dicono che cè stato un miglioramento del quadro degli ordinativi provenienti dallestero e una crescita della produzione. Per quel che riguarda il fatturato totale, il saldo è invariato. Permane invece qualche riserva sul fronte delloccupazione: solo il settore informatico e il grafico-editoriale si dicono intenzionati ad assumere, mentre il settore del legno e lalimentare si attestano su una posizione contraria.
Commentando i dati Tabacchiera ha voluto esortare la Regione a mantenere le promesse di cooperazione fatte finora: «Ci rendiamo conto che cè stato un cambio della guardia - ha detto il presidente - ma credo che la fase di rodaggio iniziale possa dirsi conclusa». In particolare il massimo esponente dellassociazione delle Pmi chiede di puntare sul sistema Lazio, una sinergia di tutte le province, «senza soggezione alcuna nei riguardi di Veltroni».
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