Gli autisti: «Facciamo pace con gli utenti»

Sono contenti i taxisti milanesi dell’accordo siglato con il Comune. Un cambio di immagine è quello che ci voleva: servirà non solo a rinnovare il look della categoria, ma soprattutto a riconciliarla con il pubblico. Salvatore Luca, presidente dell’Unione degli Artigiani della Provincia di Milano, di professione taxista, plaude all’iniziativa dell’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi, promotore dell’intesa. «Siamo contenti. Vogliamo metterci a disposizione della città e soprattutto migliorare il nostro rapporto con l’opinione pubblica. In che senso? Gli scioperi che abbiamo promosso contro il decreto Bersani non ci hanno fatto vedere di buon occhio, le serrate dei taxi creano sempre disordini e disagi in città. Trent’anni fa noi taxisti eravamo “amici” degli utenti, ora i rapporti si sono raffreddati». Guai a imputare la scarsa popolarità delle auto bianche alle tariffe: «I costi delle corse sono nella media europea - spiega Luca -. Sono almeno due anni che non aumentiamo i prezzi, e d’altronde sarebbe impossibile abbassarli dati i costi che siamo costretti a sostenere e alla mancanza di lavoro. Quando incassiamo - e non guadagniamo - 100 euro al giorno è andata bene».
Tornando al progetto, gli artigiani sono molto soddisfatti del percorso che hanno condiviso con l’amministrazione e che ha portato alla firma del protocollo. «Siamo felici - continua Luca - anche di potere frequentare corsi di inglese: molti di noi diciamo 400 su 5000 in totale, hanno approfittato dell’opportunità offerta l’anno scorso dalla Regione e sono stati entusiasti, tanto da aver proseguito con lezioni private. Ben venga quindi l’iniziativa del Comune».
Gli autisti meneghini ringraziano Palazzo Marino anche per i contributi per l’acquisto di auto ecologiche che verranno dati a chi deciderà di aderire all’accordo. In realtà - fanno osservare - già un terzo della flotta è ecologica: «L’anno scorso l’ex assessore alla Mobilità Edoardo Croci aveva bandito un concorso che metteva a disposizione 1000 euro di incentivi a testa per chi avesse cambiato auto: un centinaio di colleghi aveva aderito. A questo si sono aggiunti gli incentivi della Regione. Ora i colleghi che sono rimasti “indietro” aspettano a braccia aperte i contributi del Comune».
Più che la divisa per sé, gli autisti vorrebbero un’uniforme per il loro bolide o meglio un modello unico, sullo stile dei cab inglesi, che permetta di riconoscere il taxi con un’occhiata. «Ora che le vetture sono bianche non è così semplice riconoscerle in mezzo al traffico».


Intanto l’assessore Terzi sta pensando a un marchio da mettere sulle auto, il marchio Milano appunto. E a proposito di marchio, guai a parlare di divise, un’idea che proprio non va giù. Molto meglio invece pensare a un logo da stampare su magliette, cappellini, o addirittura sul colletto della camicia.

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