«Aprile, maggio e giugno saranno mesi da brividi per il mercato dellautomobile. La previsione è di andare incontro a immatricolazioni negative con un dato pesante a due cifre». Nelle sale operative, dove affluiscono quotidianamente i dati sulle vendite di vetture, cresce la preoccupazione. Lo stop agli ecoincentivi, senza luscita graduale dal programma di aiuti, continua a tenere in apprensione case costruttrici e concessionari. È sempre la raccolta degli ordini, cioè i contratti di acquisto di una nuova vettura da parte dei concessionari, la spia più attendibile della situazione.
Anche marzo, a questo proposito, sta registrando una considerevole diminuzione di questi ordini: «A oggi - spiegano sempre dai centri statistici - la situazione è peggiorata rispetto a febbraio: il calo è intorno al 40% dopo il 35% dello scorso febbraio». E se il gruppo Fiat, per far fronte al crollo degli ordini, continuerà a ricorrere alla cassa integrazione, in questo momento sono i dipendenti delle concessionarie a vedere seriamente a rischio il posto di lavoro. «Da qui alla fine dellanno - dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federaicpa, la Federazione dei concessionari presenti nel Paese - saranno bruciati 15mila posti. Secondo le nostre ultime stime, il crollo degli ordini nei prossimi mesi sarà in media del 40%. Questo dato rappresenta una catastrofe. Alla fine di marzo si esaurirà la coda degli ordini raccolti alla fine del 2009 grazie agli ecoincentivi. Da aprile, quindi, non avremo più il paracadute e si navigherà a vista». Ieri, intanto, sono rientrati in fabbrica, dopo due settimane di cassa integrazione, i 30mila operai di Fiat Group Automobiles. La ripresa dellattività, comunque, sarà sicuramente oggetto di nuove fermate proprio alla luce della tempesta che sta per abbattersi sul settore. «Larea critica nel breve periodo riguarda gli sviluppi nel settore dellautomotive - conferma Marco Valli, di Unicredit, in una nota sulleconomia italiana nel primo trimestre - e limpatto del venire meno degli incentivi potrebbe emergere nei dati sulloutput industriale già nel primo trimestre 2010, dal momento che Fiat ha deciso di fermare la produzione in tutti i sei stabilimenti italiani utilizzando la cassa integrazione guadagni per due settimane dal 22 febbraio». Luigi Speranza (Bnp Paribas) sposta invece leffetto negativo della fine degli incentivi un po più avanti, e si attende una sostanziale tenuta della produzione per tutto il primo trimestre.
A proposito di Fiat, la Consob si riterrebbe soddisfatta delle precisazioni fornite sabato dal Lingotto in tema del possibile scorporo della divisione Auto. Anche ieri lamministratore delegato Sergio Marchionne ha rimandato ogni risposta all«Investor day» del 21 aprile a Torino. Stessa linea anche dal presidente di Exor, John Elkann.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.