Bologna - All'inizio avevano provato a ridimensionare la cosa, convincendo i tifosi che se l'erano presa con i giornalisti, con uno striscione allo stadio Dall'Ara, nel derby di ritorno con il Parma. Ora nove calciatori del Bologna sono ufficialmente indagati per la vicenda dei pass invalidi utilizzati indebitamente.
Il primo era stato il capitano, Marco Di Vaio, 35 anni fra un mese, accusato di falso e truffa per aver ottenuto la cancellazione di ben 47 multe grazie alla connessione della sua targa al permesso di Marilena Molinari, factotum esterna della società emiliana. Altri otto giocatori sono iscritti sul registro per i permessi da residente temporaneo nel centro emiliano conseguiti senza la documentazione necessaria: parcheggiavano nella Ztl, l'area a traffico limitato, senza rischiare multe. Ora è prevedibile una sanzione per il secondo portiere della nazionale Viviano, i difensori Portanova, Esposito, Morleo e il greco Moras; i centrocampisti Mutarelli, Mudingayi (belga di origine congolese) e Paonessa, di proprietà del Parma, in prestito al Cesena. Indagate anche quattro mogli (o compagne): di Portanova, Viviano, Mudingayi e Di Vaio; sempre per avere utilizzato un permesso falso, in base all'articolo 489 del codice penale (uso di atto falso).
L'inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Valter Giovannini aveva scoperto come molte targhe fossero legate a permessi handicap. Con quei pass per invalidi si può arrivare nel cuore di Bologna ma non parcheggiare, per questo gli 8 si sono dotati anche del contrassegno di residente temporaneo, il cosiddetto «T7»: per tre mesi consente di sostare in centro e in genere viene concesso a chi sta per ottenere la residenza. Per quella però mancavano documenti, la polizia municipale ha controllato bene. Già indagato per falso e truffa, Di Vaio era stato raggiunto da un avviso di garanzia ed era rimasto talmente male da pensare di cambiare squadra. Il presidente Albano Guaraldi però l'ha convinto a restare.
RETTIFICA
Gli avv.ti Emesto Fiorillo e Fulvio Sammartano, a rettifica dell'articolo pubblicato nella cronaca
del 20 giugno 2011, precisano che la sig.
ra Antonia Langella, coniugata Portanova, non è
proprietario di alcuna autovettura, non ha mai usufruito di alcun permesso temporaneo per la sosta
(cosiddetti T7) ed al momento, non è stata raggiunta da alcun avviso di garanzia né risulta in alcun
modo indagata nell'indagine condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Bologna"
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.