da Roma
Ucciso sotto casa da unauto dei carabineri e riconosciuto dopo pochi minuti da genitori e parenti che vengono subito consolati dagli stessi militari. Nel tardo pomeriggio di ieri una «gazzella» dellArma ha investito e ucciso un passante a Roma. Lincidente è avvenuto intorno alle 19.30 in via Prenestina, nella parte orientale della città. Il pedone rimasto ucciso si chiamava Luciano Nicola De Angelis, aveva 51 anni, abitava al numero civico 97 della stessa via luogo dellincidente.
Secondo quanto si era appreso subito dopo linvestimento, una pattuglia del Nucleo radiomobile dei Carabineri che procedeva in direzione del centro avrebbe falciato luomo mentre questultimo stava attraversando la corsia centrale della strada - quella riservata al transito dei tram - ad almeno quattro o cinque metri dalle strisce pedonali, scaraventandolo a una decina di metri dal punto dellimpatto. E sempre secondo le prime ricostruzioni, la pattuglia stava raggiungendo il luogo dove era stato appena segnalato un furto al 112 e il militare alla guida dellAlfa avrebbe cercato di evitare, senza però riuscirci, luomo che è morto sul colpo.
A riconoscere il De Angelis ormai cadavere è stato lo stesso padre che era sceso in strada richiamato dal rumore dellincidente. Insieme al genitore sono arrivati anche altri parenti della vittima, fra i quali una sorella che è scoppiata in lacrime ed è stata subito avvicinata dal carabiniere che guidava lauto. Questultimo ha abbracciato la donna che ha ricambiato, sempre piangendo, il gesto del militare.
Mentre i vigili urbani effettuavano i rilievi e fermavano la circolazione dei tram, con il corpo del De Angelis ancora steso sulla strada e coperto da un lenzuolo bianco, arrivava in via Prenestina il comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, il colonnello Vittorio Tomasone, che si presentava ai parenti di Luciano Nicola De Angelis. «Saremo vicini alla famiglia nei modi e nei tempi che loro riterranno opportuno - ha detto il colonnello Tomasone - in questo momento così difficile. Siamo costernati e dispiaciuti per questo tragico incidente». E infatti i familiari di De Angelis sono stati subito assistiti da personale dellArma.
I parenti, però, si dicono increduli. «Attraversava sempre sulle strisce, era un tipo metodico». A parlare è un cugino di De Angelis. «Stava tornando a casa, lo aspettavamo a cena - ha detto una nipote che con altri parenti vive nello stesso stabile della vittima, di fronte al luogo dove è avvenuto lincidente -.
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