La Commissione europea ha emanato nei giorni scorsi una legge importante per gli automobilisti, a completamento del «Regolamento sulle emissioni» Euro 5. Una legge che regola l'accesso ai dati elettronici per l'identificazione dei pezzi di ricambio per gli operatori del mercato della manutenzione e della riparazione che non fanno parte delle reti ufficiali dei costruttori e cioè: le officine di riparazione multimarca, i distributori indipendenti di pezzi di ricambio, i servizi di assistenza stradale, i produttori di attrezzature di officina e di sistemi di diagnostica, ma anche i produttori e fornitori di pezzi di ricambio, in tutta Europa circa 885.000 aziende con circa 4,6 milioni di occupati. La nuova legge obbliga i costruttori di automobili al rilascio dei dati elettronici che permettono l'identificazione esatta dei pezzi di ricambio per i veicoli. Tenuto conto della crescente complessità dei veicoli moderni e della crescente varietà dei pezzi stessi anche per lo stesso modello o serie di veicolo, per questi operatori dell'after market indipendente è divenuto sempre più difficile svolgere al meglio il proprio lavoro produrre e vendere pezzi ed offrire altri servizi. Senza questa possibilità si sarebbe corso il rischio di ritrovarsi in una situazione di monopolio da parte dei costruttori e come conseguenza un aumento dei prezzi delle operazioni di manutenzione e riparazione pagati dagli automobilisti europei.
Per prevenire che il monopolio sulle informazioni potesse essere utilizzato come strumento di chiusura del mercato, la Commissione europea si è concentrata sul problema e ha reagito.
Il rafforzamento della concorrenza è una notizia positiva per gli automobilisti
Con l'emendamento del Regolamento Euro 5, La Commissione europea ha rafforzato due importanti principi europei:
1. Si promuove la concorrenza equa e leale nel mercato della riparazione dei veicoli, poiché ora tutti gli operatori hanno diritto ai dati e quindi ottenere le informazioni che li aiutano ad accesso al mercato con parità di diritti.
2. Viene rinforzato il diritto alla mobilità sostenibile, radicato nei principi dell'Unione europea, in quanto una concorrenza più intensa nel mercato della riparazione, con conseguente concorrenza dei prezzi, influisce positivamente sul budget di acquisto del consumatore.
Si tratta dunque di una decisione che parte da Bruxelles, e che potrebbe sembrare, a prima vista, astratta per un automobilista, ma che ha conseguenze di ampia portata nel momento in cui il veicolo deve essere riparato. Il riparatore potrà decidere di montare o un ricambio originale fornito dal costruttore oppure un ricambio, di pari qualità, fornito dal mercato dell'after market indipendente. Tale libertà di scelta è ugualmente sostenuta per legge dall'Ue. Gli automobilisti possono far eseguire le riparazioni e le manutenzioni dei loro veicoli nelle officine indipendenti, senza che per questo venga meno la garanzia del produttore.
Michel Vilatte, presidente di Figiefa, la Federazione europea dell'after market indipendente accoglie positivamente la decisione della Commissione: «Questo è un grande giorno per gli automobilisti d'Europa. Questa decisione pone delle basi importanti affinché gli operatori indipendenti possano continuare, per l'avvenire, a proporre ai consumatori una vera alternativa alle reti ufficiali dei costruttori». Tuttavia il presidente della Figiefa esorta anche alla prudenza: «La nuova legge è un passo decisivo nella giusta direzione. Tuttavia invitiamo la Commissione Ue a seguire con attenzione la sua attuazione pratica, in modo tale che i costruttori non possano profittare di eventuali margini d'interpretazione per sottrarsi ai propri obblighi. È necessario altresì comprendere che le informazioni potranno essere utilizzabili e serviranno allo scopo solo se il mercato indipendente potrà riceverle in forma elettronica appropriata, processabile e utilizzabile», afferma Michel Vilatte.
Identificazione inequivocabile dei veicoli e dei pezzi di ricambio. Che cosa significa tutto ciò nella pratica?
La massiccia applicazione dell'elettronica ha trasformato le automobili in «computer su strada», e con i computer, i pezzi di ricambio sono difficili da identificare senza un metodo moderno basato sul «codice genetico» del veicolo, il numero di identificazione inequivocabile del veicolo (Vin).
I produttori di automobili pubblicano i cataloghi dei pezzi di ricambio con i loro riferimenti, i cosidetti numeri Oe, che sono associati al veicolo per mezzo del suo inequivocabile numero Vin (numero di identificazione del veicolo). Qualora venisse richiesto un pezzo di ricambio per un specifico veicolo, tutto quello che sarebbe necessario fare è cliccare un tasto sul computer e facilmente e rapidamente sarà trovato il pezzo di ricambio corretto, ma in questo caso, esclusivamente il ricambio del costruttore del veicolo (spesso più caro).
Gli altri operatori non hanno accesso al numero Vin ed è per questo che essi non sono in grado di identificare chiaramente il tipo di veicolo ed i suoi vari componenti, rendendo, così impossibile l'identificazione corretta dei ricambi necessari. I costruttori dei veicoli continuano a tenere riservate le informazioni che legano il numero Vin e i pezzi di ricambio corrispondenti. Tutto questo rappresenta un serio handicap per l'after market indipendente, rendendo difficile la concorrenza sul mercato. In tale situazione gli operatori indipendenti devono fare sempre più sforzi per poter identificare accuratamente le parti di ricambio. Ma, considerando la maggior complessità dei modelli, le diverse opzioni di componenti e i sistemi elettronici sempre più complessi, la ricerca diventa un impresa sempre più difficile e limita le capacità del mercato indipendente del post vendita auto. Quale officina accetterebbe di perdere tempo per una ricerca difficoltosa di un pezzo di ricambio da un fornitore indipendente se il ricambio le viene offerto con facilità e senza dubbi di applicabilità dal costruttore anche se il prezzo sarà più caro?
Questa è una distorsione della concorrenza che il legislatore europeo ha giudicato come un possibile rischio futuro di monopolio dalla parte dei costruttori.
La nuova legge prevede che i produttori di automobili sono obbligati a comunicare la relazione tra il numero d'identificazione del veicolo (Vin) e il loro numero Oe dei pezzi al fine di facilitare un'identificazione precisa dei pezzi di ricambio delle automobili che può essere utilizzata anche nell'after market indipendente.
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