Auto, mercato in coma: -19,3% ad agosto

Ennesimo dato negativo delle immatricolazioni (-19% in agosto che peggiora in un -29%, come ricorda Federauto, se si considerano le sole vendite ai privati). In Italia Fiat scende del 26,39% e la quota al 30,65% dal precedente 33,62% (ma un anno fa c’erano gli incentivi, puntualizzano a Torino) 

Auto, mercato in coma: -19,3% ad agosto

Il messaggio che Massimo Ghenzer, presidente di Areté Methodos, lancia alle case automobilistiche alle prese con il crollo delle vendite, è forte: «Come uscire dalla crisi? Togliere tutti gli incentivi e praticare il riallineamento dei listini; 400mila veicoli in meno nel conteggio finale dell’anno equivalgono, per i segmenti B (utilitarie) e C (medie), a una riduzione di prezzo pari a circa 2mila euro per singola auto. Se si praticasse uno sconto di 2mila euro, ben reclamizzato sui media dai numeri uno delle case, è come se il mercato tornasse a 2,1 milioni di unità».

Ghenzer, nel commentare l’ennesimo dato negativo delle immatricolazioni (-19% in agosto che peggiora in un -29%, come ricorda Federauto, se si considerano le sole vendite ai privati), propone, come via d’uscita dalla situazione, che i costruttori concordino una sorta di contratto con gli automobilisti, impegnandosi a riallineare i listini così da rimovimentare il mercato. «In questo modo - aggiunge - oltre ad assicurare al settore un’importante boccata d’ossigeno, il cliente si sentirebbe galvanizzato e ci sarebbe più trasparenza. Ci si dia una mossa, dunque».

È chiaramente una provocazione quella del top manager, ex capo della Ford in Italia, e ora alla guida di una società che si propone di elaborare per i concessionari strategie a beneficio di fatturato e redditività. Gli stessi concessionari che, più delle case a cui fanno riferimento, da mesi stanno subendo la diminuzione delle vendite e le conseguenze dell’overdose di incentivi che ha distorto pericolosamente il mercato. Anche ieri, del resto, i commenti di Anfia (case nazionali) e Unrae (importatori) sono stati in linea con le precedenti note: esposizione dei dati, illustrazione di problemi e disagi (le lagnanze però, come per magia, finiscono quando si parla con questo o quel top manager, per poi riprendere puntualmente), ma nessuna azione concreta all’orizzonte.

«Un coma profondo», sintetizza Promotor. E se Federauto, la federazione dei concessionari, punta il dito contro il governo, reo «di non occuparsi abbastanza - afferma il presidente Filippo Pavan Bernacchi - delle sorti della distribuzione, in attesa che l’economia possa offrire al comparto gli stimoli necessari per sostenersi autonomamente», l’Unrae potrebbe rilanciare una sua proposta per alleggerire la pressione fiscale. Il problema è comunque europeo, visto che sia in Francia (-9,8% ad agosto, Fiat -6,7%) sia in Spagna (-23,8%) le vendite di auto non corrono più. Va molto meglio, invece, in Cina (+59,2%), Corea e India, mentre negli Usa l’«italiana» Chrysler ha segnato un +7%.

In Italia, intanto, il gruppo Fiat ha visto le immatricolazioni scendere del 26,39% e la quota al 30,65% dal

precedente 33,62% (ma un anno fa c’erano gli incentivi, puntualizzano a Torino), in miglioramento, però, su luglio: 29,09%). Tra gli esteri, Ford resta leader e Opel le è dietro. Terza Volkswagen e nuovo mese positivo per Bmw.

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