Andrea Indini
Tutti a fare il bagno nel Naviglio. Una Lancia K cade nella Darsena. In tre si tuffano, subito, per salvare i passeggeri in pericolo, ma lauto è vuota.
Accade ieri mattina, intorno alle 10.30. Il termometro segna 32 gradi allombra. Unauto scivola lentamente nella Darsena del Naviglio. Tra la folla cè il panico. Nessuno si muove: si teme il peggio. Un pensiero per le persone che potrebbero rimanere incastrate nellabitacolo. Senza pensarci, tre coraggiosi si tuffano. Un agente della volante, un cittadino italiano e un ragazzo nordafricano, tre «eroi per caso» che si trovavano a passare di là. Qualche bracciata e raggiungono lauto, che sta affondando lentamente. Ma la portiera è bloccata: invano tentano di aprirla. Così, uno dei tre rompe un finestrino con un pugno. Il ragazzo si ferisce e il Naviglio si tinge di rosso. Poi la sorpresa. Lauto è vuota. «Mi sono tuffato - spiega Abid, il ventenne nordafricano ferito - per vedere se cera qualcuno: non ci ho pensato un attimo». La tragedia si trasforma presto in una farsa. Qualcuno fa una risata, altri bisbigliano e guardano increduli.
Nella confusione e nello stupore dei presenti, sono finalmente intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la Lancia K dal Naviglio e accertato la totale assenza di persone al suo interno. Tutto tranquillo, dunque. Per un attimo, i presenti hanno pensato di aver davanti un«auto fantasma», uno di quei temibili personaggi che popolano i libri di Stephen King.
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