Auto, obiettivo Cina Vw porta a 6 miliardi il suo investimento

La Cina è sempre più baricentrica nelle strategie delle case automobilistiche. Il gruppo Fiat, come spiegato nel piano industriale da Sergio Marchionne, grazie all’accordo con Guangzhou punta a stabilire una presenza industriale significativa: nuova fabbrica e produzione di 330mila vetture l’anno. Tra Cina, Russia e India, mercati chiave insieme a quello brasiliano nel progetto di sviluppo, il Lingotto investirà 3,3 miliardi entro il 2014. In Cina, la cui domanda è prevista salire in continuazione da qui ai prossimi tre-quattro anni, l’offerta torinese riguarderà dal 2012 le vetture medie, quelle medio-alte e i Suv. Importanti, al riguardo, saranno ovviamente le sinergie tra Torino e Chrysler. Anche i carrozzieri italiani si stanno attrezzando. E al di là delle presenze ormai radicate (Giugiaro e Pininfarina), anche Bertone ha pensato bene di dar vita alla società Bertone China, con sede a Pechino, «per rispondere alla necessità di avere una presenza diretta» nel Paese.
Primo mercato mondiale nel 2009 con oltre 13,6 milioni di auto, dopo un secolo di predominio Usa, la Cina procede spedita verso quota 15-16,5 milioni stimati per fine 2010, tanto da permettersi - come annunciato ieri da un portavoce del governo - di rinunciare agli incentivi, tra cui l’esenzione dalla tassa di acquisto per le vetture nuove sotto ai 1.600 cc. Il rischio, evidenzia uno studio di Ihs Global Insight, è che la Cina arrivi troppo presto alla saturazione e quindi si trovi in una condizione di sovracapacità produttiva.
La corsa all’acquisto di una nuova auto è tutta manna per i colossi del settore e lo stesso vale per il Paese della Muraglia dove continuano a riversarsi ingenti capitali. Ultimo in ordine di tempo è quello di Volkswagen, pari a 1,6 miliardi di euro, allo scopo di consolidare la sua posizione di costruttore numero uno a Pechino attraverso le joint-venture Shanghai-Volkswagen e Faw-Volkswagen. Lo stanziamento sarà finanziato con il cash flow generato da queste joint-venture e si aggiunge ai 4,4 miliardi che erano già stati investiti lo scorso anno per potenziare le attività del gruppo in Cina. «Raggiungeremo il nostro obiettivo a lungo termine di raddoppiare le vendite e arrivare ai 2 milioni di veicoli previsti dal piano nel Paese asiatico», è stato ribadito dal quartier generale in Germania. Nel primo trimestre del 2010, Volkswagen Group ha venduto in Cina 457.259 veicoli, contro i 284.146 dello stesso periodo del 2009, con un incremento del 60,9%. Entro il 2010 il gruppo lancerà, in totale, 7 nuovi modelli prodotti localmente, tutti esposti all’Autoshow che si svolge in questi giorni a Pechino, tra cui la Golf Gti, la Tiguan passo lungo, la Jetta A2 e la Skoda Octavia.
Significativo è il caso General Motors, le cui vendite in Cina sono state per la terza volta consecutiva superiori a quelle negli Stati Uniti.

Prossima a diventare il terzo mercato per Jaguar, Pechino mostra sempre più attenzione per i marchi premium e di lusso: +77% Audi nel trimestre, 300mila veicoli annui il nuovo obiettivo di Bmw. Anche Ferrari, Maserati e Lamborghini sono ormai di casa.

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