Auto, parte male l’anno vendite in calo del 7,3% Gli incentivi fanno flop

Auto, parte male l’anno vendite in calo del 7,3% Gli incentivi fanno flop

da Milano

Parte male il mercato dell’auto in Italia. E il pesante stop del 7,3% di gennaio, secondo il Centro studi Promotor, lascerebbe presagire «un’evoluzione negativa anche per i prossimi mesi». Il rinnovo degli incentivi alle rottamazioni è stato praticamente ininfluente sulle vendite, complice anche «la sostanziale insoddisfazione sia degli operatori sia dei consumatori per la formula adottata con il ridimensionamento dei bonus e l’inclusione tra le auto demolibili di un numero molto limitato di veicoli Euro 2», osserva Gian Primo Quagliano, direttore del CsP. A questo scenario, come evidenziato dal presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola, bisogna aggiungere «l’incertezza del quadro politico, la flessione dell’indice di fiducia dei consumatori, calato del 4,7%, nonché la stima di un pil all’1%». Al calo delle immatricolazioni segue anche quello degli ordini (meno 32%). Il dato di questi ultimi va però confrontato con quello di un anno fa, ovvero con il primo mese di applicazione degli incentivi. Scende anche la quota delle vetture diesel a causa, soprattutto, del divario sempre più ridotto con i prezzi alla pompa della benzina. E a ridursi, inoltre, è anche la richiesta di auto appartenenti ai segmenti medi e superiori. Positivo è invece il dato delle city-car, la cui quota è passata dal 15,6 al 19,8%. Gli italiani, dunque, tendono a privilegiare le auto più piccole e, di conseguenza, meno dispendiose. Non è un caso che, in un contesto ricco di segni negativi, il marchio Smart registri quasi il 100% in più delle vendite.
Per Fiat Group Automobiles (il titolo del Lingotto, prima della comunicazione dei dati sulle immatricolazioni, ha guadagnato l’1,46% a 15,78 euro) il primo mese dell’anno è andato complessivamente meglio del mercato. Il meno 6,6% dei tre marchi torinesi è stato pesantemente condizionato dal blocco della produzione a Pomigliano d’Arco, l’impianto che sforna i modelli Alfa Romeo (eccetto Brera e Spider). La fabbrica riaprirà i battenti solo all’inizio di marzo, dopo i lavori di ristrutturazione. Alfa, così, ha archiviato un meno 55,38% (indietro tutta anche per la quota: dal 3,09 all’1,49%), mentre Lancia - in attesa del debutto della nuova Delta Hpe - ha migliorato la penetrazione (4,09 dal 4,04%). Soddisfatto è Lorenzo Sistino, responsabile del brand Fiat: cresce la quota (dal 24,11 al 25,89%), nonostante la leggera flessione delle consegne (meno 0,41%). Complessivamente il gruppo italiano (da segnalare le vendite positive di Ferrari e Maserati), gravato dal blocco di Pomigliano, ha raggiunto il 31,5% di quota mercato.


Sono tre, inoltre, i modelli torinesi nella prime quattro posizioni: Grande Punto (primo posto), Panda (secondo) e 500 (quarto). Terza, con un piccolo scarto sulla 500, è la Ford Fiesta. E proprio Ford ha inaugurato il 2008 confermandosi leader tra le case estere con l’8,8% di quota mercato.

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