Marta Cerruti
Parcheggia lautomobile in un silos e, dopo una giornata di lavoro, torna a riprenderla, ma di fronte alla cassa automatica scopre che, poiché questa non accetta più le banconote da 20 e 50 euro, lui rischia il sequestro della vettura: è lo spiacevole inconveniente capitato a uno sventurato cliente della Genova Parcheggi. Il malcapitato in questione aveva lasciato lauto nel silos di Carignano gestito appunto da Genova Parcheggi. A fine giornata, era tornato nel silos per riprendere la vettura e rientrare finalmente a casa. La sorpresa viene al momento del pagamento tramite cassa automatica. E non è una gran bella sorpresa, tuttaltro: nonostante i suoi ripetuti tentativi, l'apparecchiatura rifiuta sistematicamente le banconote da 20 e da 50 euro che vengono inserite. Superato il comprensibile nervosismo iniziale e spostato leggermente lo sguardo, lattenzione cade su un cartello defilato che avverte: «La cassa automatica non accetta più le banconote da 20 e da 50 euro». Peccato che un cartello analogo non sia stato sistemato anche allingresso del parcheggio e peccato pure che una cassa non automatica non esista. Sprovvisto di monete o banconote di piccolo taglio, il cliente cerca pertanto un custode o un dipendente della Genova Parcheggi che possa venirgli in aiuto. Vane però risultano le ricerche perché il silos risulta incustodito. A questo punto lo sventurato non può fare altro che uscire dalledificio, cercare un negozio disposto a cambiare le sue banconote e fornirlo dei numerosi spiccioli o biglietti da 5, necessari per pagare unintera giornata di sosta.
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