Auto, Seat verso una cordata italo-iberica

Auto, Seat verso una cordata italo-iberica

da Milano

Le auto Seat potrebbero cambiare proprietà, oggi del gruppo Volkswagen. La notizia, rimbalzata in Italia dalla stampa spagnola, vede come acquirente un consorzio composto dagli spagnoli della famiglia Carulla, che alla fine dell’anno scorso hanno acquistato dalla famiglia Fossati la Star, e del gruppo Bergé y Cia, uno dei principali importatori spagnoli di auto (marchi Lexus, Hyundai, Subaru, Bentley e Chrysler). Alla guida della cordata ci sarebbe un italiano, Giuseppe Tartaglione, dallo scorso maggio a capo di Volkswagen Italia. Tartaglione, 55 anni, conosce bene la Seat, di cui è stato vicepresidente con responsabilità per il marketing e la vendita dal gennaio 2006. Manager di lunga esperienza, in precedenza era stato membro dei consigli di amministrazione di Magneti Marelli e di Fiat powertrain technologies. Sul ruolo di Tartaglione non è stato possibile ottenere commenti dalla Volkswagen Italia.
Secondo i giornali spagnoli, che citano fonti industriali, la spalla finanziaria dell’operazione sarebbe la spagnola Caixa, la più grande cassa di risparmio d’Europa. Vw, o per meglio dire il suo uomo forte, Ferdinand Piech, non ha mai avuto simpatia per Seat, che secondo il giornale online Hispanidad avrebbe cercato di vendere ai coreani e agli italiani. A questo proposito Hispanidad cita colloqui per una possibile intesa con Alfa Romeo, che non andarono però a buon fine. Piech vedrebbe con favore una possibile cessione del costruttore di Martorell (14mila addetti), che non considera strategico.
Seat fa capo a Volkswagen dal 1986, quando la Casa tedesca la acquistò dalla Fiat; lo scorso marzo ha annunciato una riduzione del 10% dell’organico entro il 2009 per ridurre i costi. Nel 2005 il costruttore spagnolo ha accusato un rosso di 62,5 milioni di euro, a cui vanno aggiunte perdite per 50 milioni dell’anno precedente.
In rosso, tuttavia, non sono soltanto i due ultimi esercizi: fin dai tempi della Fiat la Seat ha sempre perso, nonostante in anni recente la Volkswagen non abbia lesinato investimenti. Soffre di una mancanza di identità forte, e va a cannibalizzarsi, all’interno del gruppo, con il marchio Skoda, che si situa grosso modo sullo stesso segmento di mercato, prevalentemente popolare. L’idea di Wolfsburg di farne il proprio marchio sportivo (com’è l’Alfa per la Fiat), non ha avuto esito.
Dal quartier generale tedesco è sempre trapelato l’intento di liberarsi della Seat, anche se le voci che più volte si sono diffuse sono state puntualmente smentite. In questo caso una cordata di capitali spagnoli ha una sua verosimiglianza, in un’ottica di valorizzazione dell’industria nazionale.


La famiglia catalana Carulla controlla il gruppo Agrolimen, proprietario di Gallina Blanca, uno dei marchi del settore alimentare più conosciuti in Spagna, che negli ultimi anni si è sviluppato anche nell’Europa dell’Est, in Russia e in Cina. Il suo fatturato, prima dell’operazione Star, era di circa 300 milioni di euro.

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