A settembre è ancora caduta verticale per le vendite in Italia di auto: -18,9% su base annua. Una pesante flessione in scia alla serie nera iniziata ad aprile, quando si era esaurita la corsa incentivi, e che fa il paio con il calo praticamente speculare degli ordini che, come evidenziano Anfia ed Unrae, sono scesi del 19%. Sui nove mesi la raccolta segna una riduzione del 23%. In questo quadro cupo si inserisce unaltra battuta di arresto per Fiat Group Automobiles che, a settembre, registra ancora una perdita di volumi a doppia cifra (-26,32%) e vede la quota assottigliarsi al 28,59% dal 31,48%. Rimane la consolazione di unAlfa Romeo, corteggiatissima dal gruppo Volkswagen, che continua a produrre risultati positivi (+0,71% le vendite e quota in aumento al 3,04% dal 2,45%) e il fatto che i modelli di punta del marchio Fiat siano nelle prime tre posizioni della classifica delle auto più vendute nel Paese.
Secondo lad della Fiat, Sergio Marchionne, comunque «più in basso di così non si può andare». Parlando con i giornalisti al Salone dellauto di Parigi, Marchionne osserva anche di essersi «rassegnato a vedere la fine del 2010, ma anche il primo trimestre del 2011 ancora debole». Alla luce di ciò, il top manager del Lingotto spiega che «quella di non lanciare nuovi modelli è stata una scelta precisa: abbiamo risparmiato le cartucce in attesa della ripresa del mercato».
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