Economia

Auto, vendite -13,8% metano in picchiata

DATI Il gruppo Fiat penalizzato dal maltempo che blocca la produzione di 8mila veicoli in Polonia

Il mezzo miracolo, come si prevedeva, c’è stato. L’iniezione negli ultimi tre giorni di maggio da parte delle case di almeno 60mila veicoli (le cosiddette immatricolazioni forzate, tra vendite ad autonoleggi e l’offerta «chilometri zero») ha fatto sì che il dato finale registrasse un meno 13,8% rispetto al meno 25% reale. Le case, dunque, soprattutto quelle che più hanno beneficiato degli ecoincentivi, non intendono accettare riduzioni troppo vistose della propria quota di mercato.
Sono comunque i concessionari a soffrire di più, come rileva anche Gian primo Quagliano (Centro Studi Promotor): «L’86% dei dealer - osserva - dichiara l’affluenza di visitatori su bassi livelli». L’indagine mensile di Promotor sottolinea anche il momento nero che sta attraversando l’offerta di vetture a Gpl (-35,2%) e metano (-83,5%) dopo l’exploit del 2009. Anche qui, a pesare è la mancata conferma dei bonus. In un mercato, dunque, che ufficialmente è sotto poco meno del 14% rispetto allo scorso anno, il gruppo Fiat deve fare i conti anche con i problemi che hanno interessato la produzione in Polonia. A causa delle recenti inondazioni, alcuni fornitori non hanno recapitato i componenti alla fabbrica. È così andata persa la produzione di 8mila vetture. A Tychy il gruppo guidato da Sergio Marchionne sforna la Panda e la 500. Complessivamente, a maggio, i marchi italiani hanno subito una contrazione delle vendite pari al 25%, per una quota del 29,9% rispetto al 34,4% di un anno fa. Considerando il periodo gennaio-maggio le vendite complessive di Fiat Group Automobiles si mantengono positive (+0,6%), mentre la quota di mercato arretra dal 33,3% dei primi 5 mesi del 2009 al 31% attuale. Per i prossimi mesi Promotor vede l’addensarsi delle nubi: «Il 63% dei concessionari interpellati stima una domanda in forte diminuzione». Parallelamente alla domanda in picchiata c’è quella degli ordini: -12% in maggio e -25% da gennaio. Se va male il nuovo, in ripresa è invece l’usato: +11%. La gente bada più a risparmiare e, se non trova offerte allettanti, si lancia sul mercato dell’usato. L’Unrae, che rappresenta le case estere in Italia, continua il pressing sul governo, chiedendo interventi capaci «di favorire il rinnovo del parco e una sostanziale riforma della fiscalità».

L’Anfia, cioè la filiera nazionale, pone l’accento sul rischio che «a fine 2010 sia in parte vanificato il vantaggio in termini di impatto ambientale acquisito nel 2009 grazie ai bonus e alla diffusione delle vetture ad alimentazione alternativa».

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