A causare lennesimo attentato suicida in Pakistan, unautobomba contro lambasciata della Danimarca che è costata la vita a otto persone, fra cui un cittadino danese di origine pakistana, e che ha causato almeno ventisette feriti, sarebbero state le vignette satiriche su Maometto pubblicate dal quotidiano Jyllands-Posten, che per oggi attende la sentenza sulla pubblicazione. Proprio ieri, infatti, nella città di Multan era previsto un corteo contro le vignette a cui hanno partecipato circa 200 persone che, saputo dellesplosione, hanno inneggiato ad Allah. Quali gruppi siano materialmente dietro lattentato è ancora incerto: non solo non è arrivata nessuna rivendicazione, ma il movimento estremista pakistano legato ai talebani ha dichiarato la propria estraneità. «Stiamo compiendo ogni sforzo per capire chi sia dietro - ha detto il ministro degli Esteri danese Peter Stig Moeller -. È un attentato inaccettabile e siamo in contatto con le autorità pakistane per scoprire chi lo abbia progettato».
In un primo momento Stig Moeller, a margine della riunione di emergenza del ministero tenutasi subito dopo lesplosione, aveva dichiarato che le vittime erano tutte locali. Da qualche mese, infatti, lambasciata era stata depotenziata ed erano rimasti soltanto quattro funzionari danesi, mentre il resto del personale, altre dodici persone, era pakistano. Soltanto in serata si è scoperto che una delle vittime aveva la cittadinanza danese che si era recato allambasciata: sono inoltre morti un agente della sicurezza e un altro impiegato. Le misure di sicurezza delledificio, una villa in un quartiere residenziale dove sono presenti molte rappresentanze diplomatiche, era stata rinforzata dopo le minacce che Osama bin Laden aveva rivolto alla Danimarca nello scorso febbraio. «Dalla pubblicazione delle vignette, abbiamo avuto sempre paura - ha detto alla Reuters Sana Khalid, un'abitante della zona -. Ma per quello che hanno fatto alla nostra religione meritano tutto questo».
Lautobomba, esplosa contro il muro di cinta delledificio alle 12 e 10, ora locale, aveva una carica di circa 15 kg di esplosivo e ha divelto il cancello e scavato un cratere profondo un metro. Secondo quanto mostrato dalle immagini della televisione pakistana la deflagrazione ha danneggiato anche gli edifici vicini: i vetri della casa dellAlto Commissario indiano, situata in prossimità dellambasciata, sono andati in frantumi e il motore di una macchina parcheggiata nelle vicinanze è stato scagliato ad oltre 10 metri. Anche le finestre dellambasciata norvegese sono state distrutte nello scoppio e il governo di Oslo ha deciso di chiudere momentaneamente ledificio e di smistare i diplomatici nelle altre sedi di Islamabad.
Unaltra pista che gli investigatori stanno battendo per trovare i responsabili porta in Afghanistan, dove il governo di Copenaghen schiera ben 700 soldati. Ma proprio dal fronte afghano ieri sono arrivate buone notizie: secondo il comandante britannico Mark Carleton-Smith i talebani sarebbero sempre più impopolari e la missione Nato sarebbe a un punto cruciale.
Condanne allattentato sono arrivate sia dallAlto rappresentante per la Politica estera dellUe, Javier Solana, sia dal presidente americano George Bush. Entrambi hanno parlato di «atto inqualificabile per cui non esiste alcuna giustificazione» e hanno porto le loro condoglianze alle famiglie delle vittime. Bush ha anche colto loccasione per confermare il supporto americano al presidente Pervez Musharraf, che proprio oggi aveva ribadito il suo impegno nella lotta contro il terrorismo.
Il suo potere appare però ormai compromesso dopo le ultime elezioni parlamentari, che lo hanno messo in minoranza.
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