Gli automobilisti fra emergenze e scuse E 14mila persone vanno a visitare i musei

«Ho un’emergenza - esclama il cinquantenne al posto di blocco -. Devo andare a fare pipì». Alla domanda del vigile se non potesse espletare il bisognino a casa senza circolare in macchina, l’uomo risponde che gli si è rotto il bagno e che andava cercando un wc di rispetto in un bar del centro. Qualche milanese è partito di fantasia ieri, nella seconda domenica senza traffico ma come narra il commissario aggiunto Francesco Blanda - depositario dell’aneddoto - nella zona 3 di Porta Venezia: «I nostri cittadini sono rispettosi delle regole. Chiedono se possono transitare anche quelli colpiti da vere emergenze, come alcuni che hanno dovuto raggiungere gli ospedali».
Solo una coppia di rumeni, proveniente da Lecco, perde la pazienza: la sanzione è di 155 euro e la signora grida che non pagherà perché le multe piovono sulle persone perbene che devono lavorare. Momenti di tensione e alla fine la calma torna nella città da passeggio. Di curiosità. «Sono stati ben 14 mila i visitatori dei luoghi d’arte; solo il museo di Storia Naturale ha contato 3 mila ingressi. La cultura è energia che non inquina» dichiara l’assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory. Proprio nel parco Indro Montanelli i bambini ancheggiano sui pony e c’è chi legge un libro appollaiato su un albero in un clima che porta i gradi della primavera.
La città senza auto regala silenzio. Per gli appassionati delle ruote ci sono le biciclette e per i dipendenti dalle rotelle i pattini o le rotelline su elastici da allacciare attorno alle scarpe. Milano si è fatta godere dal basso e dall’alto. Dall’ultimo piano del Pirellone che il Presidente Roberto Formigoni ha tenuto aperto per quelli che volevano salire alla terrazza del belvedere. Quasi 2 mila persone. Sul percorso verso il Trentunesimo è stata allestita la mostra «Immagini dal Grattacielo» di Arno Hammacher, con foto scattate tra il 1958 e il 1961 durante i lavori di costruzione del palazzo, e di Enzo Nocera, scatti che documentano la vita dell’edificio dal ’74 al ’77.
A piedi la folla ha invaso il centro, dimostrando che lo stop auto non leva il gusto della passeggiata in Duomo. I tassisti dichiarano che le domeniche di blocco non sono d’incentivo per il lavoro. «C’è un incremento ma è irrisorio - dice Emilio Lampertico su Savona 93 -.

Nei giorni festivi facciamo la media di una decina di corse, durante la chiusura del traffico passiamo a dodici». Morale: il milanese non è né doloso né comodoso e va «pedibus calcantibus» come raccomanda Giulio Cesare.

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